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Messaggio  markika Sab Mar 26, 2016 10:55 pm

Promemoria primo messaggio :

Salve a tutti, vorrei sottoporvi un argomento molto discusso in tema di rifiuti, il "passaggio" da codice CER a numero ONU.
Dato che non esiste una diretta correlazione, giustamente si analizzano le caratteristiche di pericolo, vorrei sottoporvi un esempio e sapere la vostra opinione.

CER 13.02.05 "Scarti di olio minerale" Pericolo: Hp5 e Hp14.
Considerandolo ONU 3082 - "Materia pericolosa dal punto di vista dell'ambiente, liquida, nas"
sto per caso non considerando l'Hp5?

Cosa ne pensate?
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Messaggio  Fafnir Ven Apr 08, 2016 9:24 am

Enrico ha scritto:
Fafnir ha scritto:
markika ha scritto:
homer ha scritto:... per poterti rispondere bisognerebbe vedere l'analisi, certo che, a prima vista, lascia un po' perplessi.
Quanto ci si può fidare?
Dipende, ci sono laboratori seri ed altri molto meno seri, comunque è un lavoro difficilissimo

In teoria la ditta che ha fatto fare le analisi si appoggia ad un laboratorio "serio", dovrei considerarla pericolosa per l'ambiente e corrosiva ? Shocked mi rende perplessa questa decisione

Se poni questa domanda i casi sono due: o non hai letto bene il loro Rapporto di Prova oppure loro non sono un laboratorio serio.
Un laboratorio serio giustifica sempre le caratteristiche di pericolosità, almeno io (che ci provo ad essere serio, non è detto che lo sia Laughing ) quando attribuisco una caratteristica in fase di classificazione scrivo sempre il motivo.
Questo significa che avrai una serie di parametri con a fianco il relativo limite di concentrazione, idealmente segnalato nel caso il valore superi detto limite.
Nella classificazione ci sarà scritto Es.: HP10 per toluene, HP6 per xilene, etc.

In questo modo il cliente, che solitamente non capisce molto di queste cose, non richiama 10 volte oppure non si fa mille problemi come nel tuo caso.
Se non hanno scritto il perchè hanno attribuito quelle HP chiediglielo e chiedigli anche di scriverlo d'ora in poi, tanto se sanno classificare sono valutazioni che devono comunque fare, non costa nulla scriverle.

Scusate se entro a gamba tesa nella discussione, ma i laboratori nel classificare i rifiuti con idrocarburi come le cere e grassi prendono una serie di abbagli giganteschi: loro applicano infatti il parere del ISS, ritenendo tutti gli idrocarburi come di origine sconosciuta e quindi pericolosi per l'ambiente. Il risultato è che è tutto HP14.
Se vuoi classificare un tale rifiuto le analisi non servono: se non è stato miscelato con altre sostanze ma è solo un residuo del prodotto ti basta consultare la scheda di sicurezza.

In questo caso il laboratorio a seguito di analisi non aveva rilevato caratteristiche di pericolosità per le cere e grassi in questione, quindi non tutti prendono gli abbagli evidentemente.

Aggiungo che da una scheda di sicurezza, che ovviamente fa riferimento al prodotto nuovo, non riuscirai mai a capire se a seguito di utilizzo, magari in un macchinario che raggiunge temperature elevate con relativa formazione di residui carboniosi, si siano formati anche IPA o no.
In questo caso i limiti per HP14 e HP7 sono bassissimi.
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Messaggio  Aurora Brancia Sab Apr 09, 2016 10:43 pm

Fafnir ha scritto:

Ok per le fibre ceramiche, ma per le lane minerali con tenore di ossidi superiore al 18% il Reg. 1272/2008 indica H351 che porta ad un limite di 1%.
Quindi se il laboratorio non ha verificato che il diametro geometrico medio ponderato sulla lunghezza sia superiore a 6 micron (ed è rarissimo che sia superiore), o qualcuno non ha verificato la persistenza biologica, la lana va classificata HP7 secondo me perchè non si possono applicare le note Q ed R.
le lane di vetro hanno rarissimamente diametri <6 micron, uniche eccezioni possono essere alcuni tessuti di lanavetro utilizzati come coperture di protezione meccanica di cuscini isolanti per flange.
Faccio analisi di materiali fibrosi di ogni specie dal 1989, e ho analizzato personalmente credo più di 12000 campioni (conteggio abbandonato nel 2005...), qualcosa al merito l'ho imparata prima con i miei occhi e il mio microscopio, poi dalla letteratura di riferimento, ed è in base a questo che ritengo piuttosto applicabile per principio la nota R; poi, non per questo non mi prendo la briga di verificare le dimensioni e se dovessi trovarmi in questi rari casi specifico esplicitamente perchè la ho giudicata non applicabile. Per la verità, l'ultima volta che ho trovato una di queste tele risale ai primi del 2000, ed era l'esterno di un manicotto a protezione di una tubazione di termosifone centralizzato. C'era ancora il 22/97 + DPR 915/82, e il destino era in genere la discarica di 1^ cat. per assimilabili agli urbani, ma c'era già il 626/94 ed era già uscita la circolare 4 del 15 marzo 2000. Quindi, il certificato uscì in questi termini (discarica di 1^) con raccomandazione all'uso di idonei DPI durante la rimozione".
Cosa che era capitata forse altre 5-6 volte per le tele di lana, ma abbastanza frequente per la dismissione di cuscini in fibroceramica esposti ad alte temperature (es.: turbine di motori, forni di tempra etc.) 

_________________
sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
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