Conto Terzi con primo cessionario diventa Conto Proprio?

Ciao a tutti,
un mio cliente è destinatario di rifiuti.
In taluni casi, compra il rifiuto dal produttore e lo vende ad un destinatario terzi.
Il rifiuto che compra lo trasporta lui dal produttore al destinatario.
Come detto però non è iscritto come trasportatore conto terzi.
Pare che l'organo di controllo (non è dato sapere quale), gli abbia detto che per non ricorrere in sanzioni, di indicare sul formulario di quei viaggi in cui lui è solo trasportatore, se stesso come primo cessionario.
In questo modo quello che a vista (è in pratica) è un trasporto conto terzi, verrebbe considerato come un trasporto in conto proprio.

Siamo al delirio (del controllore) o mi sono persa io qualcosa?

Grazie

Gisella76 ha scritto:Ciao a tutti,
un mio cliente è destinatario di rifiuti.
In taluni casi, compra il rifiuto dal produttore e lo vende ad un destinatario terzi.
Il rifiuto che compra lo trasporta lui dal produttore al destinatario.
Come detto però non è iscritto come trasportatore conto terzi.
Pare che l'organo di controllo (non è dato sapere quale), gli abbia detto che per non ricorrere in sanzioni, di indicare sul formulario di quei viaggi in cui lui è solo trasportatore, se stesso come primo cessionario.
In questo modo quello che a vista (è in pratica) è un trasporto conto terzi, verrebbe considerato come un trasporto in conto proprio.

Siamo al delirio (del controllore) o mi sono persa io qualcosa?

Grazie

C'era una discussione simile fino alla settimana scorsa. Guarda questa:

http://www.albonazionalegestoriambientali.it/Download/it/DelibereComitatoNazionale/064-Del02_16.09.2015.pdf?v=2

Art. 2 - c. 2 - lett. a.

Inoltre, se non mi son perso niente, nel FIR sono presenti il produttore/detentore, trasportatore e destinatario; il "primo cessionario" presuppone che ce ne sia anche un secondo, un terzo e così via

Io faccio accompagnare questo tipo di trasporto da un DDT in cui la causale sia "vendita" o in mancanza del DDT sia ben evidente nelle annotazioni del FIR che si tratta di una compravendita. Stop.

Per questi motivi propendo per il delirio.

Il delirio a mio modesto parere c’è: i rifiuti prodotti da terzi possono essere trasportati (trasporti funzionali) al proprio impianto o impianti che costituiscono la sua attività economicamente prevalente (immagino impianti consortili) in conformativa con la normativa sul trasporto in conto proprio. Infatti l’art. 31 definisce i requisiti i limiti del trasporto in conto proprio (titolo giuridico per i mezzi, non attività prevalente, proprietà delle merci trasportate ecc..).
A mio giudizio il trasporto da produttori terzi a impianti di recupero di terzi deve essere effettuato da vettori con autorizzazione CT

Condivido quanto detto da Hope

Paolo

Come si è capito io non sono d'accordo. Nessuno dei requisiti previsti dal CP viene "tradito" se un impianto autorizzato dotato di mezzi in c/p compra i rifiuti da un produttore terzo e li rivende a un altro impianto autorizzato; il senso della delibera che ho citato è superare il possibile giro dei FIR (dal produttore al mio impianto e poi FIR dal mio impianto verso un impianto terzo). La Vs. interpretazione della delibera, nell'art. e nel comma citato, qual è?

Il CP va bene dai produttori al mio impianto
Il CP va bene dal mio impianto ai recuperatori
Il CP non va bene dai produttori a impianti di recupero di terzi