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Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
5 partecipanti
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Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
Oggi mi sento effervescente, con stuzzichino alle mani.. procedo con osservazioni!
Ho demolito un chiosco su di un pv ma non lo voglio trattare come rifiuto.. il produttore, che non sono io ma la relativa compagnia petrolifera, mi chiede di far magazzino per eventuale, futuro, riutilizzo su altro pv.
Dopo alcuni mesi entro cui, da contratto, ho la necessità di ripiantarlo o rottamarlo mi viene chiesto di percorrere la seconda via e quindi di procedere con la gestione del bene, ora diventato rifiuto. Nel Fir indico come produttore l'zienda, non più la compagnia petrolifera che nel contempo ha proceduto alla vendita del bene, e come sede locale, la sede locale dell'azienda stessa.
Bene, è necessario inserir qualcosa nelle annotazioni per definire ,e aver maggior contezza, del dove è stato prodotto il bene?
Grazie a chiunque voglia dare il suo contributo
Ho demolito un chiosco su di un pv ma non lo voglio trattare come rifiuto.. il produttore, che non sono io ma la relativa compagnia petrolifera, mi chiede di far magazzino per eventuale, futuro, riutilizzo su altro pv.
Dopo alcuni mesi entro cui, da contratto, ho la necessità di ripiantarlo o rottamarlo mi viene chiesto di percorrere la seconda via e quindi di procedere con la gestione del bene, ora diventato rifiuto. Nel Fir indico come produttore l'zienda, non più la compagnia petrolifera che nel contempo ha proceduto alla vendita del bene, e come sede locale, la sede locale dell'azienda stessa.
Bene, è necessario inserir qualcosa nelle annotazioni per definire ,e aver maggior contezza, del dove è stato prodotto il bene?
Grazie a chiunque voglia dare il suo contributo
SA82- Utente Attivo
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
No, il bene era a magazzino presso la vs. sede e "lì" è diventato rifiuto.SA82 ha scritto:Nel Fir indico come produttore l'zienda, non più la compagnia petrolifera che nel contempo ha proceduto alla vendita del bene, e come sede locale, la sede locale dell'azienda stessa.
Bene, è necessario inserir qualcosa nelle annotazioni per definire ,e aver maggior contezza, del dove è stato prodotto il bene?
Grazie a chiunque voglia dare il suo contributo
Avrete certamente un registro c.s. vidimato per la sede e semplicemente, ve lo caricate perchè è "lì" che è diventato rifiuto e non altrove (prima NON era rifiuto).
Tra l'altro dici testualmente
"Nel Fir indico come produttore l'zienda, non più la compagnia petrolifera che nel contempo ha proceduto alla vendita del bene, e come sede locale, la sede locale dell'azienda stessa"
e quindi nessuna annotazione particolare nel registro.
Altra osservazione, il luogo di produzione del rifiuto, da indicare nell'apposita casella della
4^ colonna, và indicato SOLO se ricorrono alcuni casi particolari.
CONSIGLIO, a questo proposito, "DI LEGGERE ALMENO" le istruzioni di compilazione riportate sul retro della pagina dov'e riportata l'anagrafica della Ditta e la vidimazione del registro.
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cirillo- Moderatore
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
SA82 ha scritto:Oggi mi sento effervescente, con stuzzichino alle mani.. procedo con osservazioni!
Ho demolito un chiosco su di un pv ma non lo voglio trattare come rifiuto.. il produttore, che non sono io ma la relativa compagnia petrolifera, mi chiede di far magazzino per eventuale, futuro, riutilizzo su altro pv.
Dopo alcuni mesi entro cui, da contratto, ho la necessità di ripiantarlo o rottamarlo mi viene chiesto di percorrere la seconda via e quindi di procedere con la gestione del bene, ora diventato rifiuto. Nel Fir indico come produttore l'zienda, non più la compagnia petrolifera che nel contempo ha proceduto alla vendita del bene, e come sede locale, la sede locale dell'azienda stessa.
Bene, è necessario inserir qualcosa nelle annotazioni per definire ,e aver maggior contezza, del dove è stato prodotto il bene?
Grazie a chiunque voglia dare il suo contributo
Non ho capito niente.
Demolisci un chiosco (a proposito, che cosa è?) e non lo tratti come rifiuto?
Ma lo demolisci o lo smonti?
Ma lo hai demolito tu? Se SI sei tu il produttore, non la compagnia petrolifera.
E' tutto esposto in maniera confusa, e forse è bene rivolgersi ad un consulente qualificato.
Supremoanziano- Utente Attivo
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
Chiedo venia.. concordo con l'esposizione confusa.
Non trattasi di demolizione bensì di smontaggio chiosco che, per inciso, "è un piccolo esercizio commerciale che in luoghi pubblici somministra alimenti, vende giornali ed altro. Spesso assume la funzione di punto d'incontro e aggregazione sociale" (Fonte Wikipedia).
Il bene non è di chi esegue le operazioni di smontaggio bensì della compagnia petrolifera che deciderà sul da farsi. Non stiamo parlando di rifiuto; il bene potrebbe diventar rifiuto solo in un secondo momento sempre su indicazione del produttore che commissiona le lavorazioni.
Grazie per le risposte
SA82- Utente Attivo
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
vale quanto ti ho esposto sopraSA82 ha scritto:Non trattasi di demolizione bensì di smontaggio chiosco che, per inciso, "è un piccolo esercizio commerciale che in luoghi pubblici somministra alimenti, vende giornali ed altro.
Il bene non è di chi esegue le operazioni di smontaggio bensì della compagnia petrolifera che deciderà sul da farsi. Non stiamo parlando di rifiuto; il bene potrebbe diventar rifiuto solo in un secondo momento sempre su indicazione del produttore che commissiona le lavorazioni.
Grazie per le risposte
oggi mi sento bicarbonatoSA82 ha scritto:Oggi mi sento effervescente, con stuzzichino alle mani..
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cirillo- Moderatore
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
caro SA82, e mi verrebbe da dire anche "piccolo" se come penso 82 è la tua data di nascita, io mi auguro che tu non sia come il consulente di un signore di mia conoscenza, che di mestiere fa il "costruttore/montatore/smontatore" appunto di chioschi per distributori di carburante.
Ebbene, il consulente in questione un bel dì si rivolse a me perchè il suo cliente in parola si era beccato una di quelle denunce solenni che era nata proprio da una pessima consulenza.
Fu uno dei miei più difficili "arrampicamenti su specchi" il difendere ma anche solo in non accusare a monte la sorgente dell'indifendibile posizione del sanzionato/denunciato, al quale ad ogni "smontaggio" era stato fatto compilare FIR dal luogo dell'insediamento sino al magazzino, e quindi la presa in carico sul registro del materiale smontato.
Detto in altre parole, feci una fatica del diavolo a non far capire al titolare che era il consulente (peraltro, ufficialmente consulente per la sicurezza, non per l'ambiente....) che non valeva una cicca, e io lo sapevo bene perchè era giovin virgulto di mia pregressa conoscenza accademica, disastrosa peraltro, che -a guaio fatto- aveva pensato bene di ricorrere a me per "trovare una soluzione al suo cliente".
Il risultato ottenuto dal virgultino fu che a parte il magazzino "DOC" -dove i titolari dell'appalto mettevano i pezzi smontati ancora in perfette condizioni- c'era anche un'area all'aperto, nel piazzale e persino in piccola parte su terreno demaniale confinante, dove venivano accatastati decisamente alla rinfusa i pezzi/componenti per qualche motivo ammalorati. Parlo di tettoie spaccate, di residui di pavimentazioni divelti, persino di porzioni di gabbiotti ammaccate e scocche di colonnine di distribuzione, il tutto con ampiamente frammisti tubi in gomma, pistole erogatrici etc. etc. etc.
A mio avviso, era praticamente impossibile pretendere che i NOE prima e il magistrato poi acconsentissero a credere che quel materiale già registrato anche 2 anni prima come carico di "rifiuti da demolizione" non fossero rifiuti ma materiali di magazzino di proprietà della compagnia petrolifera, magari solo stoccati con un po' di disattenzione degli addetti.
Anche perchè era concomitantemente moooooltoooo impossibile conciliare la dichiarazione documentale di produzione etrasporto di un proprio rifiuto con la targa di un mezzo autorizzato solo CP con la tesi di trasporto di materiali CT.
La linea di difesa proposta dal consulente-virgulto era:
Naturalmente, rinunciai ampiamente all'incarico, perchè a me piace vincere facile, ovvero prendo le parti solo di chi ha ragione... Suggerii però di trovare con il loro avv un qualche éscamotage per provare a giurare e spergiurare che il materiale che era fuori risaliva solo a pochi mesi addietro, quindi non c'era per nulla la discarica abusiva, semmai solo un pochettino di occupazione di suolo pubblico (che è un fatto amministrativo, oblabile) ed al giovin virgulto di predisporre accurata perizia a sua firma sulla natura intrinsecamente non pericolosa di quei particolari rifiuti misti di costruzione e demolizione, che lui nella sua qualità di consulente per la sicurezza di certo avrebbe saputo come appendersi al DVR aziendale alla cui stesura aveva collaborato.
Credo di aver fatto bene, a rinunciare: il consulente-virgulto non ritenne di dovermi nemmeno ringraziare per quell'intero pomeriggio perso appresso ai suoi disastri di ignorante, ma ho saputo che si sia fatto pagare in prima persona...
Quindi, visto che ti sei inizialmente espresso in modo particolarmente infelice, ascolta il mio suggerimento "gratis": controlla bene come stanno le cose, e se c'è da correggere qualcosa che sia subito.
Ebbene, il consulente in questione un bel dì si rivolse a me perchè il suo cliente in parola si era beccato una di quelle denunce solenni che era nata proprio da una pessima consulenza.
Fu uno dei miei più difficili "arrampicamenti su specchi" il difendere ma anche solo in non accusare a monte la sorgente dell'indifendibile posizione del sanzionato/denunciato, al quale ad ogni "smontaggio" era stato fatto compilare FIR dal luogo dell'insediamento sino al magazzino, e quindi la presa in carico sul registro del materiale smontato.
Detto in altre parole, feci una fatica del diavolo a non far capire al titolare che era il consulente (peraltro, ufficialmente consulente per la sicurezza, non per l'ambiente....) che non valeva una cicca, e io lo sapevo bene perchè era giovin virgulto di mia pregressa conoscenza accademica, disastrosa peraltro, che -a guaio fatto- aveva pensato bene di ricorrere a me per "trovare una soluzione al suo cliente".
Il risultato ottenuto dal virgultino fu che a parte il magazzino "DOC" -dove i titolari dell'appalto mettevano i pezzi smontati ancora in perfette condizioni- c'era anche un'area all'aperto, nel piazzale e persino in piccola parte su terreno demaniale confinante, dove venivano accatastati decisamente alla rinfusa i pezzi/componenti per qualche motivo ammalorati. Parlo di tettoie spaccate, di residui di pavimentazioni divelti, persino di porzioni di gabbiotti ammaccate e scocche di colonnine di distribuzione, il tutto con ampiamente frammisti tubi in gomma, pistole erogatrici etc. etc. etc.
A mio avviso, era praticamente impossibile pretendere che i NOE prima e il magistrato poi acconsentissero a credere che quel materiale già registrato anche 2 anni prima come carico di "rifiuti da demolizione" non fossero rifiuti ma materiali di magazzino di proprietà della compagnia petrolifera, magari solo stoccati con un po' di disattenzione degli addetti.
Anche perchè era concomitantemente moooooltoooo impossibile conciliare la dichiarazione documentale di produzione etrasporto di un proprio rifiuto con la targa di un mezzo autorizzato solo CP con la tesi di trasporto di materiali CT.
La linea di difesa proposta dal consulente-virgulto era:
e se dicessimo che invece in realtà sta roba l'abbiamo portata qui con l'altro camion ?
Naturalmente, rinunciai ampiamente all'incarico, perchè a me piace vincere facile, ovvero prendo le parti solo di chi ha ragione... Suggerii però di trovare con il loro avv un qualche éscamotage per provare a giurare e spergiurare che il materiale che era fuori risaliva solo a pochi mesi addietro, quindi non c'era per nulla la discarica abusiva, semmai solo un pochettino di occupazione di suolo pubblico (che è un fatto amministrativo, oblabile) ed al giovin virgulto di predisporre accurata perizia a sua firma sulla natura intrinsecamente non pericolosa di quei particolari rifiuti misti di costruzione e demolizione, che lui nella sua qualità di consulente per la sicurezza di certo avrebbe saputo come appendersi al DVR aziendale alla cui stesura aveva collaborato.
Credo di aver fatto bene, a rinunciare: il consulente-virgulto non ritenne di dovermi nemmeno ringraziare per quell'intero pomeriggio perso appresso ai suoi disastri di ignorante, ma ho saputo che si sia fatto pagare in prima persona...
Quindi, visto che ti sei inizialmente espresso in modo particolarmente infelice, ascolta il mio suggerimento "gratis": controlla bene come stanno le cose, e se c'è da correggere qualcosa che sia subito.
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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
@Aurora: Azz!
Spero sia un'altro.
Ma questo, in ogni caso, m'insegna ad approfondire benbenino prima di "dire la mia"...
(però, se la situazione è come descritta:
1) smonto il chiosco
2) è riutilizzabile ed è di proprietà del committente
3) me lo porto come tale (è un bene) in magazzino con DDT
4) dopo un pò di tempo si decide di "buttarlo" perchè si verifica che non soddisfa più i requisiti
5) me lo scrivo nel registro e lo smaltisco con FIR
se invece, dal luogo di smontaggio se lo portano con FIR in magazzino è quantomeno da fucilazione con processo formale e senza benda agli occhi...
Spero sia un'altro.
Ma questo, in ogni caso, m'insegna ad approfondire benbenino prima di "dire la mia"...
(però, se la situazione è come descritta:
1) smonto il chiosco
2) è riutilizzabile ed è di proprietà del committente
3) me lo porto come tale (è un bene) in magazzino con DDT
4) dopo un pò di tempo si decide di "buttarlo" perchè si verifica che non soddisfa più i requisiti
5) me lo scrivo nel registro e lo smaltisco con FIR
se invece, dal luogo di smontaggio se lo portano con FIR in magazzino è quantomeno da fucilazione con processo formale e senza benda agli occhi...
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cirillo- Moderatore
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
Aurora, sono una femminuccia, piccola di 31 anni..
Perfetto Cirillo, quello che faccio è proprio questo:
1) smonto il chiosco
2) è riutilizzabile ed è di proprietà del committente
3) me lo porto come tale (è un bene) in magazzino con DDT
4) dopo un pò di tempo si decide di "buttarlo" perchè si verifica che non soddisfa più i requisiti
5) me lo scrivo nel registro e lo smaltisco con FIR
Grazie a tutti
Perfetto Cirillo, quello che faccio è proprio questo:
1) smonto il chiosco
2) è riutilizzabile ed è di proprietà del committente
3) me lo porto come tale (è un bene) in magazzino con DDT
4) dopo un pò di tempo si decide di "buttarlo" perchè si verifica che non soddisfa più i requisiti
5) me lo scrivo nel registro e lo smaltisco con FIR
Grazie a tutti
SA82- Utente Attivo
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
Va bene.
Il tuo dubbio iniziale discendeva da un eccesso di zelo: non ha senso indicare sul formulario qualcosa che è successo quando l'oggetto era ancora un bene.
Può solo generare confusione.
Il tuo dubbio iniziale discendeva da un eccesso di zelo: non ha senso indicare sul formulario qualcosa che è successo quando l'oggetto era ancora un bene.
Può solo generare confusione.
Admin- Amministratore
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Età : 51
Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
Admin hai centrato il senso della mia osservazione.
Servirebbe più a me per avere contezza del dove è stato prodotto il bene ma potrebbe, giustamente, creare inutili confusioni.
Servirebbe più a me per avere contezza del dove è stato prodotto il bene ma potrebbe, giustamente, creare inutili confusioni.
SA82- Utente Attivo
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
se proprio proprio (ma proprio) ti serve questo dato ti puoi sempre fare un appunto "per tua memoria" nella 5^ colonna del registro di carico/scarico, quella delle "ANNOTAZIONI" quando te lo prendi in carico come rifiuto (es. "chiosco mod. ........... smontato a............... il .......... non utilizzabile in seguito a perizia del..................... e ordine di smaltimento nr. ........... del .................)SA82 ha scritto:Admin hai centrato il senso della mia osservazione.
Servirebbe più a me per avere contezza del dove è stato prodotto il bene ma potrebbe, giustamente, creare inutili confusioni.
Tanto quello è uno spazio nel quale ci puoi scrivere praticamente ciò che vuoi, pure "oggi è il compleanno di......."
Ma temo che, in caso di controllo la cosa possa anche creare dei problemi e necessitino spiegazioni non sempre così semplici da dare e soprattutto, da recepire da parte dei controllori.
Potrebbe essere molto più opportuno creare uno schedario (anche in excell) a puro uso interno nel quale riportare ad esempio il nr. del movimento di carico del registro e tutti i dati che ti servono del chiosco in questione e, successivamente, sulla stessa riga il nr. dello scarico e del relativo FIR.
Avresti tutto ciò he ti serve senza "tanta pubblicità"....
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Re: Inserimento in annotazioni del luogo di produzione del rifiuto
Ciao, SA82 "piccina" !SA82 ha scritto:Admin hai centrato il senso della mia osservazione.
Servirebbe più a me per avere contezza del dove è stato prodotto il bene ma potrebbe, giustamente, creare inutili confusioni.
Se posso dirti come gestirei io la cosa, è una voce che inserirei nell'excel delle manutenzioni: un paio di colonne dove dire cosa e quando è stato smontato e da dove, altro paio di colonne per dire che fine ha fatto (es: reinstallato presso via X, caricato come rifiuto, riparato presso...) e quando.
Il tutto, se non avete delle schede di manutenzione programmata dei singoli impianti, perchè in quel caso basta mettere a piè di pagina le annotazioni di cui sopra.
P.S.: a furia di vedere certificazioni di qualità a c.d.c., mi sto rassegnando a dare indicazioni di procedure operative con un senso pratico...
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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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