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ecotossicità si cambia
4 partecipanti
SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Questioni generali :: Classificazione :: Attribuzione del codice CER
Pagina 1 di 1
ecotossicità si cambia
Occhi aperti sull'ecotossicità, a breve novità, una delle (vecchie) proposte passerà, solo un poco migliorerà, beato chi ci capirà........
homer- Utente Attivo
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Re: ecotossicità si cambia
homer ha scritto:Occhi aperti sull'ecotossicità, a breve novità, una delle (vecchie) proposte passerà, solo un poco migliorerà, beato chi ci capirà........
ancora?!? voglio morì

pensi siano novità che chiariscono la materia o la ingarbugliano ulteriormente? (il beato chi ci capirà un po' mi preoccupa...)
tfrab- Utente Attivo
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Località : Centro Italia
Re: ecotossicità si cambia
più lo leggo e peggio mi sento: da una parte danno un criterio (che non condivido, ma meglio di niente sicuramente), dall'altra c'è la scappatoia per non fare niente e fregarsene della ecotossicità; nè semplifica la vita ai laboratori. Mi auguro che cambi.
homer- Utente Attivo
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Re: ecotossicità si cambia
Dimenticavo, come dice piazzapulita:
DILETTANTTI ALLO SBARAGLIO!
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homer- Utente Attivo
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Re: ecotossicità si cambia
mah...
Se posso esprimere il mio parere di biologa "a particolare indirizzo ambientale" con tanti lustri di anzianità di servizio, la pura classificazione di "ecotossicità" avulsa da altre caratteristiche tradizionali di pericolo lascia molto del tempo che trova. Tutto ciò che è pericoloso per l'uomo è infatti di certo anche "ecotossico" per l'evidenza che l'uomo è esso stesso componente integrante del proprio ecosistema.
Simile cosa è parlare di sostanze ambientalmente persistenti -ovvero "indistruttibili"- e suscettibili di bioaccumulo quando di biomagnificazione: a parte quelli prodotti intenzionalmente dall'uomo, i famosi POP's, anche tutti gli elementi della tavola periodica sono "indistruttibili", a meno di non voler ricorrere a reazioni nucleari; di essi, alcuni hanno capacità tossiche sugli organismi in genere già in piccole quantità mentre altri no o non su tutti gli organismi viventi.
Il manganese, per esempio, che è un metallo pesante che è sospettato di indurre patologie neurologiche nell'uomo, è essenziale per le piante; il cloro, che essendo nel sale del mare è senza dubbio uno degli elementi più diffusi, essendo per sua costituzione atomica anche uno dei più reattivi può rientrare nella composizione di molecole indispensabili, come appunto il sale da cucina per l'uomo, quanto in quella di sostanze con potenziali effetti mortali, come lo stesso cloro ma allo stato puro gassoso. D'altronde, è noto che per debellare le erbacce vi si spande del sale da cucina, o della varechina, sopra.
Io sono dell'avviso che l'ecotossicità in quanto tale sia un parametro indispensabile per stabilire quali modalità di trasporto si devono adottare sul materiale che le contiene, indifferentemente che si tratti di materie prime o semilavorate o rifiuti, ma abbiano una rilevanza "secondaria" in relazione alla classificazione dei rifiuti se non in direttissima correlazione con il loro destino di "eliminazione dal circuito".
Sono infatti del parere che un qualcosa mutageno, teratogeno o cancerogeno non debba mai e poi mai finire in una discarica ma debba essere preferibilmente sottoposto ad un trattamento sia D9 che D10, al limite pure R1 se con il giusto pCi, che ne snaturi la struttura molecolare, e - nel caso dei metalli pesanti - successivamente riconvertiti in forme e specie molecolari il meno dannose possibile, quando non siano riconducibili alla forma metallica pura. D'altronde, i limiti piuttosto ferrei dei vari tenori nell'eluato o nella concentrazione ammessa per l'accettazione stessa in discarica mi pare evidente vadano esattamente in questa direzione.
Discorso a parte meritano però i composti con proprietà disendocrinizzanti, diu moltissimi dei quali si sa ancora poco anche per gli effetti sull'uomo, come gli organostannici ma, più in generale, i composti organometallici dove la capacità di danno è dovuta agli effetti non tanto dei composto in sè quanto a quelli dei loro prodotti di degradazione metabolica da parte degli organismi biotici nei quali possono venire assorbiti.
Il problema non è quindi tanto "scientifico" quanto pratico: se non ci sono impianti di recupero di materia adatti e capaci a trattare certi rifiuti, quelli in discarica magari per pericolosi finiscono, almeno quelli solidi, e per quanto riguarda i liquidi H14 la questione si sposta spesso al residuo (solido o almeno palabile) di trattamento degli stessi ed alla loro natura, e quindi siamo sempre punto e da capo...
Vabbè, vediamo che ne uscirà da queste nuove elucubrazioni normative.
Se posso esprimere il mio parere di biologa "a particolare indirizzo ambientale" con tanti lustri di anzianità di servizio, la pura classificazione di "ecotossicità" avulsa da altre caratteristiche tradizionali di pericolo lascia molto del tempo che trova. Tutto ciò che è pericoloso per l'uomo è infatti di certo anche "ecotossico" per l'evidenza che l'uomo è esso stesso componente integrante del proprio ecosistema.
Simile cosa è parlare di sostanze ambientalmente persistenti -ovvero "indistruttibili"- e suscettibili di bioaccumulo quando di biomagnificazione: a parte quelli prodotti intenzionalmente dall'uomo, i famosi POP's, anche tutti gli elementi della tavola periodica sono "indistruttibili", a meno di non voler ricorrere a reazioni nucleari; di essi, alcuni hanno capacità tossiche sugli organismi in genere già in piccole quantità mentre altri no o non su tutti gli organismi viventi.
Il manganese, per esempio, che è un metallo pesante che è sospettato di indurre patologie neurologiche nell'uomo, è essenziale per le piante; il cloro, che essendo nel sale del mare è senza dubbio uno degli elementi più diffusi, essendo per sua costituzione atomica anche uno dei più reattivi può rientrare nella composizione di molecole indispensabili, come appunto il sale da cucina per l'uomo, quanto in quella di sostanze con potenziali effetti mortali, come lo stesso cloro ma allo stato puro gassoso. D'altronde, è noto che per debellare le erbacce vi si spande del sale da cucina, o della varechina, sopra.
Io sono dell'avviso che l'ecotossicità in quanto tale sia un parametro indispensabile per stabilire quali modalità di trasporto si devono adottare sul materiale che le contiene, indifferentemente che si tratti di materie prime o semilavorate o rifiuti, ma abbiano una rilevanza "secondaria" in relazione alla classificazione dei rifiuti se non in direttissima correlazione con il loro destino di "eliminazione dal circuito".
Sono infatti del parere che un qualcosa mutageno, teratogeno o cancerogeno non debba mai e poi mai finire in una discarica ma debba essere preferibilmente sottoposto ad un trattamento sia D9 che D10, al limite pure R1 se con il giusto pCi, che ne snaturi la struttura molecolare, e - nel caso dei metalli pesanti - successivamente riconvertiti in forme e specie molecolari il meno dannose possibile, quando non siano riconducibili alla forma metallica pura. D'altronde, i limiti piuttosto ferrei dei vari tenori nell'eluato o nella concentrazione ammessa per l'accettazione stessa in discarica mi pare evidente vadano esattamente in questa direzione.
Discorso a parte meritano però i composti con proprietà disendocrinizzanti, diu moltissimi dei quali si sa ancora poco anche per gli effetti sull'uomo, come gli organostannici ma, più in generale, i composti organometallici dove la capacità di danno è dovuta agli effetti non tanto dei composto in sè quanto a quelli dei loro prodotti di degradazione metabolica da parte degli organismi biotici nei quali possono venire assorbiti.
Il problema non è quindi tanto "scientifico" quanto pratico: se non ci sono impianti di recupero di materia adatti e capaci a trattare certi rifiuti, quelli in discarica magari per pericolosi finiscono, almeno quelli solidi, e per quanto riguarda i liquidi H14 la questione si sposta spesso al residuo (solido o almeno palabile) di trattamento degli stessi ed alla loro natura, e quindi siamo sempre punto e da capo...
Vabbè, vediamo che ne uscirà da queste nuove elucubrazioni normative.
Aurora Brancia- Moderatrice
- Messaggi : 3848
Data d'iscrizione : 02.09.11
Età : 70
Località : Napoli
Re: ecotossicità si cambia
Giusto per ricordare che:
a) a partire dal 1 gennaio 2011 (vedi paragrafi 1.6.1.17 e 2.1.3.8 dell’ADR 2009) tutte le merci pericolose, anche se già classificate come tali per altre caratteristiche di pericolosità, devono essere valutate dal punto di vista della pericolosità per l’ambiente (acquatico) e, se risultano anche pericolose per l’ambiente, sui colli e sui veicoli deve essere apposto l’apposito marchio e ne deve essere fatta menzione sul documento di trasporto
b) tuttavia, avendo l’Italia firmato l’accordo multilaterale M222, i rifiuti (esclusi esplosivi, infettanti e radioattivi), anche se pericolosi per l’ambiente, non devono rispettare le disposizioni di cui sopra relativi a marchi e documento di trasporto: quindi non sembra necessario valutare i rifiuti dal punto di vista della pericolosità per l’ambiente (naturalmente se sono già classificati per altre caratteristiche di pericolosità)
a) a partire dal 1 gennaio 2011 (vedi paragrafi 1.6.1.17 e 2.1.3.8 dell’ADR 2009) tutte le merci pericolose, anche se già classificate come tali per altre caratteristiche di pericolosità, devono essere valutate dal punto di vista della pericolosità per l’ambiente (acquatico) e, se risultano anche pericolose per l’ambiente, sui colli e sui veicoli deve essere apposto l’apposito marchio e ne deve essere fatta menzione sul documento di trasporto
b) tuttavia, avendo l’Italia firmato l’accordo multilaterale M222, i rifiuti (esclusi esplosivi, infettanti e radioattivi), anche se pericolosi per l’ambiente, non devono rispettare le disposizioni di cui sopra relativi a marchi e documento di trasporto: quindi non sembra necessario valutare i rifiuti dal punto di vista della pericolosità per l’ambiente (naturalmente se sono già classificati per altre caratteristiche di pericolosità)
benassaisergio- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 29.03.10
Re: ecotossicità si cambia
@benassai: ed è proprio l'ADR quello che potrebbe diventare il prossimo riferimento per H14, con ampi "sconti" (H14 solo per tossicità acuta e cronica, no per i nocivi), con le scappatoie incluse nello stesso ADR, con l'M222 di cui quel "non sembra" forse dovrebbe essere reso un pò più certo.
@ aurora: concordo
Non agitiamoci troppo adesso, stiamo a vedere cosa esce.
@ aurora: concordo
Non agitiamoci troppo adesso, stiamo a vedere cosa esce.
homer- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 24.07.10
Re: ecotossicità si cambia
Come temevo.......
per chi si vuole fare del male troverà questo ( e moooolto altro) nel ddl di conversione del dl 2/2012, è tutto scaricabile da reteambiente.
....cambiare mestiere
per chi si vuole fare del male troverà questo ( e moooolto altro) nel ddl di conversione del dl 2/2012, è tutto scaricabile da reteambiente.
....cambiare mestiere
homer- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 24.07.10

» Classificazione delle scorie da inceneritori - Ecotossicità (H14)
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» quanti di voi non non usano sistri?
» RIESUMATO IL SISTRI: MA COSA CAMBIA?
» Variazione cambia nome del titolare
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