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associazione può vendere imballaggi
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SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Particolari tipologie di rifiuti :: Imballaggi
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associazione può vendere imballaggi
Salve a tutti è da un po' che non scrivo, volevo sapere cosa pensate voi al riguardo di una associazione X i quali associati portano bottiglie in PET alla sede dell'associazione, la quale le rivende ad impianto di trattamento, il tutto tramite FIR in quanto sempre rifiuti, produttore l'associazione X, il ricavo della vendita dei rifiuti di imballaggi in pet va nelle casse dell'associazione per autofinanziarsi, e nessun scopo umanitario etc.
Secondo voi è legale?
Secondo voi è legale?
ri-cicla- Membro della community
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Re: associazione può vendere imballaggi
ri-cicla ha scritto:Salve a tutti è da un po' che non scrivo, volevo sapere cosa pensate voi al riguardo di una associazione X i quali associati portano bottiglie in PET alla sede dell'associazione, la quale le rivende ad impianto di trattamento, il tutto tramite FIR in quanto sempre rifiuti, produttore l'associazione X, il ricavo della vendita dei rifiuti di imballaggi in pet va nelle casse dell'associazione per autofinanziarsi, e nessun scopo umanitario etc.
Secondo voi è legale?
se non ho capito male, proviamo ad inquadrare la situazione:
- produttore iniziale: privato cittadino
- raccolta (e stoccaggio?): associazione - dove? in che area? con quale autorizzazione? oppure "semplice" detentore privato (??)
- conferitore ad impianto: associazione - con che mezzi? FIR ecc... (non mi pare sia il produttore...)
- smaltitore: impianto di trattamento
è corretto?
fullmetalpanic- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
produttore iniziale privato cittadino che fa parte dell'associazione raccoglie a casa propria (per esempio bottiglie in pet vuote) , e le porta nella sede dell'associazione, la quale nel fir viene indicata come produttore, il trasporto è effettuato da regolare ditta iscritta albo gestori ambientali come trasportatore la quale va a ritirare le bottiglie nella sede dell'associazione e li conferisce ad impianto di trasformazione
ri-cicla- Membro della community
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Re: associazione può vendere imballaggi
il proprietario/detentore del bene, che è colui che può - esclusivamente -decidere se un proprio bene sia o meno un rifiuto, essendo associato a questa associazione (di cui non conosciamo però lo statuto e quindi non sappiamo nulla di nulla) le conferisce questo proprio "bene".
Immagino che il mezzo di trasporto sia un normale mezzo autorizzato anche al trasporto C/T di cose in genere, non necessariamente solo di rifiuti, che non potrebbe trasportare senza FIR.
Non so dunque dirti se sia legale: e senza sviscerare lo statuto dell'associazione non credo se ne possa nemmeno discutere.
Immagino che il mezzo di trasporto sia un normale mezzo autorizzato anche al trasporto C/T di cose in genere, non necessariamente solo di rifiuti, che non potrebbe trasportare senza FIR.
Non so dunque dirti se sia legale: e senza sviscerare lo statuto dell'associazione non credo se ne possa nemmeno discutere.
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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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Re: associazione può vendere imballaggi
grazie per le risposte quindi potrebbe essere legale se nello statuto è inserito che i soci per contribuire al mantenimento dell'associazione possano conferire i propri beni( rifiuti) all'associazione stessa, e la stessa poi li rivenda coma rifiuti con regolare fir a ditta autorizzata al trattamento che si occupa anche del ritiro con propri mezzi autorizzati
ri-cicla- Membro della community
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Re: associazione può vendere imballaggi
forse la cosa è un po' più complessa.
l'associazione è senza fini di lucro?
esistono accordi con il comune o con il consorzio di riferimento per i materiali (rifiuti) gestiti?
il CER assegnato dall'associazione (produttore) al rifiuto è un 20xxxx?
queste alcune delle domande che, unitamente allo statuto dell'associazione, potrebbero aiutare nel fornire una risposta puntuale al quesito.
a mio avviso, se già le prime due risposte sono "NO", la cosa non si può fare.
l'associazione è senza fini di lucro?
esistono accordi con il comune o con il consorzio di riferimento per i materiali (rifiuti) gestiti?
il CER assegnato dall'associazione (produttore) al rifiuto è un 20xxxx?
queste alcune delle domande che, unitamente allo statuto dell'associazione, potrebbero aiutare nel fornire una risposta puntuale al quesito.
a mio avviso, se già le prime due risposte sono "NO", la cosa non si può fare.
matteorossi- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
In poche parole un privato cittadino, al posto di conferire il rifiuto da lui prodotto alla raccolta pubblica (cassonetto / porta a porta / ecocentro) lo porta da un soggetto privato terzo il quale asserisce che il rifiuto viene prodotto in quel momento.
Al di là del codice del rifiuto (che spero resti 20XXXX e non 15XXXX o qualcosa di più fantasioso, ritengo che la liceità di questa pratica (diffusa, basti pensare alle raccolte ferro - normate - o a quella dei tappi) sia tutta da dimostrare. Detto ciò, credo che nessuno verrà mai a contestarla (se resta entro certi limiti quantitativi tali da non destare segnalazioni).
Al di là del codice del rifiuto (che spero resti 20XXXX e non 15XXXX o qualcosa di più fantasioso, ritengo che la liceità di questa pratica (diffusa, basti pensare alle raccolte ferro - normate - o a quella dei tappi) sia tutta da dimostrare. Detto ciò, credo che nessuno verrà mai a contestarla (se resta entro certi limiti quantitativi tali da non destare segnalazioni).
lucamarangon- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
E' per la serie: "Rubiamo ma... rubiamo poco così nessuno se ne accorge"?lucamarangon ha scritto:Detto ciò, credo che nessuno verrà mai a contestarla (se resta entro certi limiti quantitativi tali da non destare segnalazioni).
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cirillo- Moderatore
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Re: associazione può vendere imballaggi
A mio parere, questi sono i casi dove, se si incontra l'uomo col berretto magari incarognito perché ieri sera ha fatto 6 ore di coda tornando dalla Riviera, ci si può fare male...
Vi è un "ente o impresa" (l'associazione) che gestisce dei palesi rifiuti assimilabili agli urbani forniti dai propri soci, mandandoli a recupero presso ditte autorizzate come rifiuto speciale.
Solo questo: ipotizziamo che io socio esco la mattina per andare in ufficio con 2 sacconi pieni di bottiglie vuote frutto di una settimana di "raccolta" perché magari le chiedo anche al mio vicino.... Le carico in auto. Mi ferma la Polizia Stradale davanti all'ufficio mentre sto entrando, magari assieme al collega anche lui con 2 bei sacconi in mano pieni di bottiglie...
Secondo voi riesco a convincerli che quei sacchi che ho in mano sono "beni" e non rifiuti, che diventeranno tali solo quando lo deciderò io e che l'associazione non è un gestore di rifiuti?
Questi i miei dubbi.
Vi è un "ente o impresa" (l'associazione) che gestisce dei palesi rifiuti assimilabili agli urbani forniti dai propri soci, mandandoli a recupero presso ditte autorizzate come rifiuto speciale.
Solo questo: ipotizziamo che io socio esco la mattina per andare in ufficio con 2 sacconi pieni di bottiglie vuote frutto di una settimana di "raccolta" perché magari le chiedo anche al mio vicino.... Le carico in auto. Mi ferma la Polizia Stradale davanti all'ufficio mentre sto entrando, magari assieme al collega anche lui con 2 bei sacconi in mano pieni di bottiglie...
Secondo voi riesco a convincerli che quei sacchi che ho in mano sono "beni" e non rifiuti, che diventeranno tali solo quando lo deciderò io e che l'associazione non è un gestore di rifiuti?
Questi i miei dubbi.
James- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
anche i mieiJames ha scritto:A mio parere, questi sono i casi dove, se si incontra l'uomo col berretto magari incarognito perché ieri sera ha fatto 6 ore di coda tornando dalla Riviera, ci si può fare male...
Vi è un "ente o impresa" (l'associazione) che gestisce dei palesi rifiuti assimilabili agli urbani forniti dai propri soci, mandandoli a recupero presso ditte autorizzate come rifiuto speciale.
Solo questo: ipotizziamo che io socio esco la mattina per andare in ufficio con 2 sacconi pieni di bottiglie vuote frutto di una settimana di "raccolta" perché magari le chiedo anche al mio vicino.... Le carico in auto. Mi ferma la Polizia Stradale davanti all'ufficio mentre sto entrando, magari assieme al collega anche lui con 2 bei sacconi in mano pieni di bottiglie...
Secondo voi riesco a convincerli che quei sacchi che ho in mano sono "beni" e non rifiuti, che diventeranno tali solo quando lo deciderò io e che l'associazione non è un gestore di rifiuti?
Questi i miei dubbi.
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isamonfroni- Moderatrice
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Località : roma
Re: associazione può vendere imballaggi
se ci pensate alla fine l'associazione fa quello che fanno le macchinette dove in germania e non solo l'utente porta le proprie bottiglie di plastica... solo che lo fa in maniera da aggirare la normativa che in Italia, come ben sappiamo, non è proprio favorevole a questo business..... e chissà perchè
fullmetalpanic- Utente Attivo
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Località : milano
Re: associazione può vendere imballaggi
... a proposito di macchinette per le bottiglie:
http://www.ecodallecitta.it/notizie/383311/raccolte-incentivate-il-parere-di-corepla-e-cial
riporta il parere del 2015 del MinAmbiente in materia
http://www.ecodallecitta.it/notizie/383311/raccolte-incentivate-il-parere-di-corepla-e-cial
riporta il parere del 2015 del MinAmbiente in materia
PiazzaPulita- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
Non si può fare.
Poi, come è stato detto, finchè l'iniziativa non desta allarme e non assume un profilo da filiera industriale, è probabile che l'associazione non abbia grane.
Ma non si può fare.
Posso dire che quella bottiglia è un bene ceduto a titolo gratuito se l'associazione la usa come bottiglia, cioè per riempirle con qualcosa. Ma se l'associazione ha organizzato una rete capillare di raccolta per conferirle ad un impianto di trattamento rifiuti, è pacifico che siamo in presenza di rifiuti. Ab origine.
E per gestire rifiuti in Italia, se non è cambiato qualcosa, occorre farsi autorizzare dalla PA.
Tranne: "Al fine di favorire l’educazione ambientale e contribuire alla raccolta differenziata dei rifiuti, i sistemi di raccolta differenziata di carta e plastica negli istituti scolastici sono esentati dall’obbligo di autorizzazione in quanto presentano rischi non elevati e non sono gestiti su base professionale" (art. 181, c. 6 TUA).
Inoltre i rifiuti da utenze domestiche sono rifiuti urbani su cui esiste una riserva di legge a favore del gestore del servizio pubblico.
Poi, come è stato detto, finchè l'iniziativa non desta allarme e non assume un profilo da filiera industriale, è probabile che l'associazione non abbia grane.
Ma non si può fare.
Posso dire che quella bottiglia è un bene ceduto a titolo gratuito se l'associazione la usa come bottiglia, cioè per riempirle con qualcosa. Ma se l'associazione ha organizzato una rete capillare di raccolta per conferirle ad un impianto di trattamento rifiuti, è pacifico che siamo in presenza di rifiuti. Ab origine.
E per gestire rifiuti in Italia, se non è cambiato qualcosa, occorre farsi autorizzare dalla PA.
Tranne: "Al fine di favorire l’educazione ambientale e contribuire alla raccolta differenziata dei rifiuti, i sistemi di raccolta differenziata di carta e plastica negli istituti scolastici sono esentati dall’obbligo di autorizzazione in quanto presentano rischi non elevati e non sono gestiti su base professionale" (art. 181, c. 6 TUA).
Inoltre i rifiuti da utenze domestiche sono rifiuti urbani su cui esiste una riserva di legge a favore del gestore del servizio pubblico.
Admin- Amministratore
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Re: associazione può vendere imballaggi
Off topic:
giusto perché stiamo parlando di plastica...http://www.lastampa.it/2017/07/14/cronaca/raccolta-rifiuti-a-rischio-non-c-pi-posto-per-la-plastica-beAj6zzlqnAL9Fwf24qkTM/pagina.html
...e qua mi riallaccio ai "pezzi di carta" che ho citato nell'altro topic...
Da un lato servono e mancano gli impianti, dall'altro per realizzarne uno ti chiedono l'anima e mesi di attesa...(salvo i vari comitati del NO che si incontrano per strada...)
Il risultato finale è uno solo: un sistema nazionale completamente imballato, ostaggio delle sue stesse regole assurde...
Scusate...ed è solo lunedì...
giusto perché stiamo parlando di plastica...http://www.lastampa.it/2017/07/14/cronaca/raccolta-rifiuti-a-rischio-non-c-pi-posto-per-la-plastica-beAj6zzlqnAL9Fwf24qkTM/pagina.html
...e qua mi riallaccio ai "pezzi di carta" che ho citato nell'altro topic...
Da un lato servono e mancano gli impianti, dall'altro per realizzarne uno ti chiedono l'anima e mesi di attesa...(salvo i vari comitati del NO che si incontrano per strada...)
Il risultato finale è uno solo: un sistema nazionale completamente imballato, ostaggio delle sue stesse regole assurde...
Scusate...ed è solo lunedì...
James- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
che follia, oggettivamente...
ma sapete che la "lettura", sempre precisa e puntuale di Admin, mi ha confortato molto sulla mia remora di poter compiere traffico illecito di rifiuti non pericolosi sia pure a mia ufficiale insaputa ?
spiego.
Io bevo acqua minerale sì, ma in bottiglia rigorosamente di vetro (devo bere fiuggi per motivi di salute, e fiuggi imbottiglia solo in vetro). Qui a napoli, nella mia zona si fa anche la differenziata per il vetro, solo che è diciamo "illogica" o almeno poco "saggia", in quanto non differenziano per colore.
E insomma, io le mie 12-14 bottiglie a settimana le cedo ad un vinaio, ma indirettamente perchè le "regalo" al garzone del salumiere che mi porta le cassette di bottiglie piene, con tanto di regalia di ben 3 € per "ufficialmente" metterle nella campana. Ma se per caso non ci sono vigili urbani in giro, e non si sono credo mai visto in che condizioni sta l'area dei cassonetti e campane varie qua sotto, gli è consentito cederle al vinaio. Se si faccia dare un tanto a bottiglia o meno, non lo so e non mi interessa. Siccome il vinaio però le usa come "bene", infatti le riempie di vino e sono molto richieste perchè lo sanno tutti che la bottiglia di fiuggi è da 1 lt quindi non discussioni per pagare ed anziu mi ha mandato a riferire che se gliele do anche con il loro tappo di metallo a vite preferisce, io in realtà non traffico rifiuti a mia insaputa ma cedo beni a mia perfetta conoscenza, beni che sono anche integralmente riutilizzati per lo scopo originario, ossia contenere dei liquidi, sino a rottura definitiva.
E dire che con 1 solo vuoto a rendere di quando stavo io alle elementari si potevo comprare la merenda per scuola per una settimana sana (4 giorni di brioche grande da £.10 + 2 giorni di briochina piccola da £. 5).
Bene; so che i miei sonni saranno molto più sereni, da stasera in poi.
ma sapete che la "lettura", sempre precisa e puntuale di Admin, mi ha confortato molto sulla mia remora di poter compiere traffico illecito di rifiuti non pericolosi sia pure a mia ufficiale insaputa ?
spiego.
Io bevo acqua minerale sì, ma in bottiglia rigorosamente di vetro (devo bere fiuggi per motivi di salute, e fiuggi imbottiglia solo in vetro). Qui a napoli, nella mia zona si fa anche la differenziata per il vetro, solo che è diciamo "illogica" o almeno poco "saggia", in quanto non differenziano per colore.
E insomma, io le mie 12-14 bottiglie a settimana le cedo ad un vinaio, ma indirettamente perchè le "regalo" al garzone del salumiere che mi porta le cassette di bottiglie piene, con tanto di regalia di ben 3 € per "ufficialmente" metterle nella campana. Ma se per caso non ci sono vigili urbani in giro, e non si sono credo mai visto in che condizioni sta l'area dei cassonetti e campane varie qua sotto, gli è consentito cederle al vinaio. Se si faccia dare un tanto a bottiglia o meno, non lo so e non mi interessa. Siccome il vinaio però le usa come "bene", infatti le riempie di vino e sono molto richieste perchè lo sanno tutti che la bottiglia di fiuggi è da 1 lt quindi non discussioni per pagare ed anziu mi ha mandato a riferire che se gliele do anche con il loro tappo di metallo a vite preferisce, io in realtà non traffico rifiuti a mia insaputa ma cedo beni a mia perfetta conoscenza, beni che sono anche integralmente riutilizzati per lo scopo originario, ossia contenere dei liquidi, sino a rottura definitiva.
E dire che con 1 solo vuoto a rendere di quando stavo io alle elementari si potevo comprare la merenda per scuola per una settimana sana (4 giorni di brioche grande da £.10 + 2 giorni di briochina piccola da £. 5).
Bene; so che i miei sonni saranno molto più sereni, da stasera in poi.
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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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Re: associazione può vendere imballaggi
Scusa Aurora...ma il vinaio cosa ne fa del vino imbottigliato nelle bottiglie Fiuggi? lo vende?
Comunque sono ignorante in materia ma sicuramente esistono regole sui "vuoti a rendere". Ovvero non sono rifiuti. In effetti le bottiglie di vetro quando rientrano nel "ciclo" vengono sanificate lavate e reimmesse nel ciclo produttivo. Poi arrivati a un tot numero di "rilavaggi" diventano comunque non più idonee e quindi gestite come rifiuto per essere frantumante, fuse e riprodotte.
Le bottiglie di plastica invece vengono subito riciclate mediante triturazione.
Comunque sono ignorante in materia ma sicuramente esistono regole sui "vuoti a rendere". Ovvero non sono rifiuti. In effetti le bottiglie di vetro quando rientrano nel "ciclo" vengono sanificate lavate e reimmesse nel ciclo produttivo. Poi arrivati a un tot numero di "rilavaggi" diventano comunque non più idonee e quindi gestite come rifiuto per essere frantumante, fuse e riprodotte.
Le bottiglie di plastica invece vengono subito riciclate mediante triturazione.
James- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
I "vuoti a rendere" sono regolamentati rigidamente dal CONAI e non si possono paragonare neanche lontanamente all'oggetto di questa discussioneJames ha scritto:Scusa Aurora...ma il vinaio cosa ne fa del vino imbottigliato nelle bottiglie Fiuggi? lo vende?
Comunque sono ignorante in materia ma sicuramente esistono regole sui "vuoti a rendere". Ovvero non sono rifiuti. In effetti le bottiglie di vetro quando rientrano nel "ciclo" vengono sanificate lavate e reimmesse nel ciclo produttivo. Poi arrivati a un tot numero di "rilavaggi" diventano comunque non più idonee e quindi gestite come rifiuto per essere frantumante, fuse e riprodotte.... .
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cirillo- Moderatore
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Re: associazione può vendere imballaggi
Grazie Cirillo della precisazione. Come effettivamente immaginavo.
James- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
Admin ha scritto:Non si può fare.
Poi, come è stato detto, finchè l'iniziativa non desta allarme e non assume un profilo da filiera industriale, è probabile che l'associazione non abbia grane.
Ma non si può fare.
Questa frase mi conforta... a volte quando parlo con patiti del "riciclo" mi sento una mosca bianca.
lucamarangon- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
Il principio generale è enunciato al considerando 17 della direttiva 2008/98/CE:
"I sistemi di raccolta dei rifiuti non gestiti su base profes sionale non dovrebbero essere soggetti a registrazione in quanto presentano rischi inferiori e contribuiscono alla raccolta differenziata dei rifiuti. Rappresentano esempi di tali sistemi la raccolta di rifiuti medicinali nelle farmacie, i sistemi di ritiro dei beni di consumo nei negozi e i
sistemi di raccolta di rifiuti nelle collettività scolastiche".
L'Italia l'ha recepito nel proprio ordinamento interno con la già richiamata esenzione per le raccolte nelle scuole (art. 181, c. 6).
La raccolta dei RAEE all'interno dei punti vendita, invece, è soggetta ad iscrizione alla cat. 3-bis dell'Albo gestori ambientali. La raccolta dei farmaci scaduti all'interno delle farmacie, a rigore, non si potrebbe fare; di norma i contenitori vengono collocati all'esterno, su suolo pubblico, nell'ambitoo dell'ordinario sistema di raccolta stradale.
"I sistemi di raccolta dei rifiuti non gestiti su base profes sionale non dovrebbero essere soggetti a registrazione in quanto presentano rischi inferiori e contribuiscono alla raccolta differenziata dei rifiuti. Rappresentano esempi di tali sistemi la raccolta di rifiuti medicinali nelle farmacie, i sistemi di ritiro dei beni di consumo nei negozi e i
sistemi di raccolta di rifiuti nelle collettività scolastiche".
L'Italia l'ha recepito nel proprio ordinamento interno con la già richiamata esenzione per le raccolte nelle scuole (art. 181, c. 6).
La raccolta dei RAEE all'interno dei punti vendita, invece, è soggetta ad iscrizione alla cat. 3-bis dell'Albo gestori ambientali. La raccolta dei farmaci scaduti all'interno delle farmacie, a rigore, non si potrebbe fare; di norma i contenitori vengono collocati all'esterno, su suolo pubblico, nell'ambitoo dell'ordinario sistema di raccolta stradale.
Admin- Amministratore
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Re: associazione può vendere imballaggi
cirillo ha scritto:I "vuoti a rendere" sono regolamentati rigidamente dal CONAI e non si possono paragonare neanche lontanamente all'oggetto di questa discussioneJames ha scritto:Scusa Aurora...ma il vinaio cosa ne fa del vino imbottigliato nelle bottiglie Fiuggi? lo vende?
Comunque sono ignorante in materia ma sicuramente esistono regole sui "vuoti a rendere". Ovvero non sono rifiuti. In effetti le bottiglie di vetro quando rientrano nel "ciclo" vengono sanificate lavate e reimmesse nel ciclo produttivo. Poi arrivati a un tot numero di "rilavaggi" diventano comunque non più idonee e quindi gestite come rifiuto per essere frantumante, fuse e riprodotte.... .
ehm, ecco... le bottiglie sono sì di vetro, ma non sono "vuoto a rendere": le restituirei al salumiere, no ?
In teoria, non so per quale sciocca usanza commerciale della Casa produttrice e distributrice, dovrebbero finire nella campana. Sulle confezioni come arrivano a me, non mi pare di avere trovato mai scritto "contributo conai assolto", come c'è invece stampigliato sulle confezioni di tante altre cose. Nè so ovviamente che ci sta scritto nella fattura che arriva al mio salumiere, o a qualunque altro distributore al pubblico.
tuttavia, io ho comprato l'acqua e pure la bottiglia in cui era imballata e pure la basetta di cartone a sostegno delle 6 bottiglie e pure il foglio di plastica termoretraibile di chiusura del tutto. La basetta, scollati gli angoli, la uso all'interno del secchio in cui faccio l'indifferenziato, per evitare l'eventuale percolamento di qualcosa anche se uso buste nere di cospicuo spessore ad hoc (da noi, l'indifferenziato finisce al termovalorizzatore dopo ritengo molto blanda deferrizzazione del raccolto compattato); la plastica la metto nel differenziato secco "multimateriale", plastica alluminio e altri metalli.
Mi restano le 6 bottiglie di ciascuna confezione, che potrei mettere nelle campane del vetro. Ma io non sono mai proprio certa-certa che per me siano "un rifiuto": a volte, le uso per riempirle di acqua del rubinetto e dare acqua alle piante sui balconi. Se potessi restituirle al salumiere che me le vende e me le porta anche fino a casa ne sarei felice: certo, pagherei le prime 12 bottiglie, ma poi restistuendole quando compro le successive 12 ci si va di compensazione. Capisco che alla "signora Fiuggi" per le note motivazioni delle modalità di salubrità del confezionamento di sostanze alimentari non converrebbe certo lavarle, sterilizzarle e riutilizzarle, farebbe certo molto prima ad avviarle come PROPRIO bene divenuto rifiuto ad apposito impianto di trattamento di recupero del vetro verde, in conto fornitura delle successive bottiglie in vetro verde che acquisterà dal proprio fornitore.
Ma sta di fatto che quello è un mio bene.
E se lo si regala (=cedere a titolo non oneroso) a qualcuno che lo riutilizza come bene, come pare a lui e per le proprie esigenze soddisfacibili con il destino iniziale del bene così com'è, ritengo a questo punto che dal punto di vista ambientale non ci sia contravvenzione a nulla.
E comunque sia, non è una cosa che faccio fare al garzone del salumiere a livello di filiera industriale: io gliele dò, con mancia a parte, perchè se le scenda lui a portarle nella campana che è esattamente nell'incavo di marciapiedi di fronte al vinaio. Per me, sapere, come ho davvero saputo dopo e solo quando mi ha chiesto di dargliele anche con i tappi metallici a vite che prima mettevo nel riciclo del multimateriale, che il vinaio se le prende per sè perché gli fanno comodo, è stato quasi un colpo al cuore: mi sono sentita almeno come una criminale pericolosa che istigava un povero giovane e un povero vecchietto a commettere un reato di traffico illecito di rifiuti...
Chissà se qualche zelantissimo magistrato inquirente mi legge, ed esulta per avere finalmente ha trovato come ridurmi al silenzio nelle mie continue lotte contro la pessima applicazione della normativa comunitaria sulla prevenzione e riduzione dei rifiuti, ossia il sempre dimenticato (anche dal sempre ameno legislatore nazionale) art. 179 di d.lgs. 152/06.
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Aurora Brancia- Moderatrice
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Re: associazione può vendere imballaggi
quello he ho capito è che se Legambiente o altra associazione simile organizza la pulizia di una spiaggia o la pulizia di un parco o la raccolta nelle piazze di "rifiuti" per sensibilizzare la gente, allora va bene, se si crea un'associazione in cui i propri associati conferiscono i loro rifiuti di imballaggi ( sapendo che verranno effettivamente avviati in un circuito di riciclo) per la legge itagliana è illegale, ma se la privativa è solo dei rifiuti domestici perché si obbliga a far parte dei vari consorzi, e la gestione di altri rifiuti ridiventa privativa? non mi dite che non ci sono lobbi proprio LOBBI.
Abbiamo visto in Sicilia i vari ATO cosa hanno portato (voti in cambio di un posto all'interno dell'ATO) aumenti dei costi di gestione servizi inesistenti risultato fallimento degli ATO.
Gestire le cose in grande è redditizio e più suscettibile ad infiltrazioni o a tangenti per avere l'appalto (vedere tutte le grandi opere o la gestione dei grandi eventi o la gestione delle zone terremotate).
L' Europa indica una linea da seguire ben netta litaglia nella traduzione da inglese ad italiano capisce a modo suo
Primo chi indica che una cosa è rifiuto? chi lo ha prodotto
cosa è un rifiuto è una qualsiasi sostanza solida liquida aeriforme che non può essere riutilizzata, riciclata non ha un mercato non serve ad usi specifici cioè (non serve a niente) quindi me ne devo disfare, ma se ho un'oggetto che non serve più all'uso per cui era stato progettato ma può essere reintrodotto in un circuito di riciclo ed ha un mercato, perché lo devo consegnare ad un gestore il quale lo manderà in discarica e invece non posso avviarlo autonomamente a riciclo, è più importante la salvaguardia dell'ambiente o la salvaguardia della ditta che effettua la raccolta degli rsu? (avviati ad effettivo riciclo con precauzioni per l'ambiente) (vi era una proposta per eliminare la privativa anche sui domestici poi abbandonata chissà perché) e non è perché la quota viene a mancare dalla quota totale dei rifiuti avviati a riciclo o per il mancato introito da parte della ditta che effettua la raccolta rsu in quanto qui da me la raccolta differenziata non esiste.
grazie
p.s. scusate lo sfogo
Abbiamo visto in Sicilia i vari ATO cosa hanno portato (voti in cambio di un posto all'interno dell'ATO) aumenti dei costi di gestione servizi inesistenti risultato fallimento degli ATO.
Gestire le cose in grande è redditizio e più suscettibile ad infiltrazioni o a tangenti per avere l'appalto (vedere tutte le grandi opere o la gestione dei grandi eventi o la gestione delle zone terremotate).
L' Europa indica una linea da seguire ben netta litaglia nella traduzione da inglese ad italiano capisce a modo suo
Primo chi indica che una cosa è rifiuto? chi lo ha prodotto
cosa è un rifiuto è una qualsiasi sostanza solida liquida aeriforme che non può essere riutilizzata, riciclata non ha un mercato non serve ad usi specifici cioè (non serve a niente) quindi me ne devo disfare, ma se ho un'oggetto che non serve più all'uso per cui era stato progettato ma può essere reintrodotto in un circuito di riciclo ed ha un mercato, perché lo devo consegnare ad un gestore il quale lo manderà in discarica e invece non posso avviarlo autonomamente a riciclo, è più importante la salvaguardia dell'ambiente o la salvaguardia della ditta che effettua la raccolta degli rsu? (avviati ad effettivo riciclo con precauzioni per l'ambiente) (vi era una proposta per eliminare la privativa anche sui domestici poi abbandonata chissà perché) e non è perché la quota viene a mancare dalla quota totale dei rifiuti avviati a riciclo o per il mancato introito da parte della ditta che effettua la raccolta rsu in quanto qui da me la raccolta differenziata non esiste.
grazie
p.s. scusate lo sfogo
ri-cicla- Membro della community
- Messaggi : 36
Data d'iscrizione : 28.09.15
Re: associazione può vendere imballaggi
in materia di "Impresa Sociale" vedrei il DECRETO LEGISLATIVO 3 luglio 2017, n. 112:
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/07/19/17G00124/sg
art. 2 comma 1 lett. e):
1. L'impresa sociale esercita in via stabile e principale una o piu' attivita' d'impresa di interesse generale per il perseguimento di finalita' civiche, solidaristiche e di utilita' sociale. Ai fini del presente decreto, si considerano di interesse generale, se svolte in conformita' alle norme particolari che ne disciplinano l'esercizio, le attivita' d'impresa aventi ad oggetto:
….e) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, con esclusione dell'attivita', esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/07/19/17G00124/sg
art. 2 comma 1 lett. e):
1. L'impresa sociale esercita in via stabile e principale una o piu' attivita' d'impresa di interesse generale per il perseguimento di finalita' civiche, solidaristiche e di utilita' sociale. Ai fini del presente decreto, si considerano di interesse generale, se svolte in conformita' alle norme particolari che ne disciplinano l'esercizio, le attivita' d'impresa aventi ad oggetto:
….e) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, con esclusione dell'attivita', esercitata abitualmente, di raccolta e riciclaggio dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi
PiazzaPulita- Utente Attivo
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Re: associazione può vendere imballaggi
quindi per quelli che non sono urbani si? mah
ri-cicla- Membro della community
- Messaggi : 36
Data d'iscrizione : 28.09.15
Re: associazione può vendere imballaggi
tutte le volte che leggo che gli imballaggi ritirati dal servizio pubblico vanno in discarica per favorire non meglio precisate (e ovviamente losche) LOBBI [in realtà si scrive lobbies], mi viene l'orticaria.
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Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
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