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Acconciatori... alla ricerca di certezze...
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nadj
VdT
fantalele 4.0
nivety
8 partecipanti
SistriForum - Il social network italiano sui rifiuti :: Particolari tipologie di rifiuti :: Rifiuti Sanitari
Pagina 1 di 1
Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Salve,
sono alla ricerca di CERTEZZE.
Abbiamo stabilito che i produttori di Lamette e taglienti sono obbligati all'iscrizione al SISTRI.
Ho invece una gran confusione riguardo i rifiuti di tinture per capelli (ad esempio)
Il commercialista mi dice che secondo lui si tratta di rifiuto pericoloso e , pertanto, va presentata iscrizione al SISTRI.
Le associazioni di categoria dicono di no.. ma allo stesso momento dicono che "battaglieranno" (su cosa se non rientrano?)
Qualcuno può illuminarmi?
sono alla ricerca di CERTEZZE.
Abbiamo stabilito che i produttori di Lamette e taglienti sono obbligati all'iscrizione al SISTRI.
Ho invece una gran confusione riguardo i rifiuti di tinture per capelli (ad esempio)
Il commercialista mi dice che secondo lui si tratta di rifiuto pericoloso e , pertanto, va presentata iscrizione al SISTRI.
Le associazioni di categoria dicono di no.. ma allo stesso momento dicono che "battaglieranno" (su cosa se non rientrano?)
Qualcuno può illuminarmi?
nivety- Nuovo Utente
- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 27.04.10
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Per quanto riguarda i non pericolosi ti consiglio di chiedere all'ufficio ambiente del comune per vedere cosa è scritto sulla delibera in questione.
Io ho uno studio estetico e sono nella stessa situazione.
Per ora sono iscritto solo per i pericolosi e sono in attesa di risposte per eventualmente modificare l'isrizione.
Io ho uno studio estetico e sono nella stessa situazione.
Per ora sono iscritto solo per i pericolosi e sono in attesa di risposte per eventualmente modificare l'isrizione.
fantalele 4.0- Moderatore
- Messaggi : 3829
Data d'iscrizione : 18.03.10
Età : 57
Località : Belinlandia
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
A parte il fatto che non credo che il commercialista sia in grado di dire quale rifiuto sia pericoloso e quale no, premesso ciò io consiglio di fare delle analisi dei rifiuti a meno che tu non abbia già i codici c.e.r. dei rifiuti che smaltisci. Solo alla luce della pericolosità o meno dei rifiuti prodotti si può poi decidere se l'iscrizione al SISTRI è necessaria oppure no.
VdT- Moderatore
- Messaggi : 1865
Data d'iscrizione : 23.02.10
Età : 41
Località : Bari e provincia
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
VdT ha scritto:A parte il fatto che non credo che il commercialista sia in grado di dire quale rifiuto sia pericoloso e quale no, premesso ciò io consiglio di fare delle analisi dei rifiuti a meno che tu non abbia già i codici c.e.r. dei rifiuti che smaltisci. Solo alla luce della pericolosità o meno dei rifiuti prodotti si può poi decidere se l'iscrizione al SISTRI è necessaria oppure no.
di solito i rifiuti dei parricchieri sono 180103: rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni.
come fin ora si è fatto il MUD, da domani SISTRI
nadj- Membro della community
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Età : 58
Località : Brescia
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Se sono quelli i rifiuti allora deve iscriversi visto che sono pericolosi.
VdT- Moderatore
- Messaggi : 1865
Data d'iscrizione : 23.02.10
Età : 41
Località : Bari e provincia
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
non confondiamo le lamette con le tinture, sono due cose separate.
se le tinture presentano elementi inquinanti vanno gestite come rifiuti pericolosi, altrimenti i contenitori (nella maggior parte dei casi) sono assimilati agli urbani.
se le tinture presentano elementi inquinanti vanno gestite come rifiuti pericolosi, altrimenti i contenitori (nella maggior parte dei casi) sono assimilati agli urbani.
giampy- Moderatore
- Messaggi : 959
Data d'iscrizione : 26.01.10
Età : 49
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Purtroppo temo che più che le tinture risultino pericolosi i preparati che vengono utilizzati per la decolorazione e le permanenti .. non ho ancora visto una parrucchiera che non produca rifiuti di questo genere, che risultano, ovviamente, pericolosi.
Piuttosto ho visto alcune associazioni (ometto il nome per evitare problemi al sito) che sono riuscite a far rientrare dei saloni di acconciatori nella categoria degli esercizi commerciali anzichè in quella degli artigiani, con relativo smaltimento dei rifiuti nei classici bidoni della nettezza urbana
Piuttosto ho visto alcune associazioni (ometto il nome per evitare problemi al sito) che sono riuscite a far rientrare dei saloni di acconciatori nella categoria degli esercizi commerciali anzichè in quella degli artigiani, con relativo smaltimento dei rifiuti nei classici bidoni della nettezza urbana
mapi68- Moderatrice
- Messaggi : 1235
Data d'iscrizione : 12.03.10
Età : 56
Località : Treviso
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
nadj ha scritto:VdT ha scritto:A parte il fatto che non credo che il commercialista sia in grado di dire quale rifiuto sia pericoloso e quale no, premesso ciò io consiglio di fare delle analisi dei rifiuti a meno che tu non abbia già i codici c.e.r. dei rifiuti che smaltisci. Solo alla luce della pericolosità o meno dei rifiuti prodotti si può poi decidere se l'iscrizione al SISTRI è necessaria oppure no.
di solito i rifiuti dei parricchieri sono 180103: rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni.
come fin ora si è fatto il MUD, da domani SISTRI
Il codice 180103 lo utilizzano gli studi medici perchè è un rifiuto proveniente da attività sanitaria, non confondiamo!
I parrucchieri hanno bobolette vuote ( lacca) codificat con 150111 e contenitori vuoti delle tinture 150110!
Ororo- Membro della community
- Messaggi : 35
Data d'iscrizione : 31.03.10
Età : 42
Località : Perugia
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Ciao Ororo, il cod. 180103 riguarda anche il nostro settore poichè parla di rifiuti potenzialmente infetti, quindi nel nostro lavoro usando le lamette, aghi, forbici si rientra in quella categoria
fantalele 4.0- Moderatore
- Messaggi : 3829
Data d'iscrizione : 18.03.10
Età : 57
Località : Belinlandia
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Confermo quanto affermato da Fantalele, lo stesso Sistri e le società di smaltimento mi hanno confermato ciò.
Sulle tinte rimangono grossi dubbi.
Le associazioni di categoria si sono schierate contro e sostengono che, al momento, gli acconciatori che non producono rifiuti di taglienti ed affini rimangono fuori dagli obblighi di iscrizione al Sistri, tenendo però ben presente che comunque alcuni prodotti andrebbero smaltiti seguendo determinati criteri, questo a prescindere dall'iscrizione al Sistri.
Gli smaltitori dicono che a loro modo di vedere le sostanze residuali negli imballaggi di tinte ed affini sono da codificarsi come pericolosi e pertanto vanno trattati come tali. Sarebbe da collezionare tutte le schede di sicurezza dei prodotti e girarli ad un esperto del settore...
Sulle tinte rimangono grossi dubbi.
Le associazioni di categoria si sono schierate contro e sostengono che, al momento, gli acconciatori che non producono rifiuti di taglienti ed affini rimangono fuori dagli obblighi di iscrizione al Sistri, tenendo però ben presente che comunque alcuni prodotti andrebbero smaltiti seguendo determinati criteri, questo a prescindere dall'iscrizione al Sistri.
Gli smaltitori dicono che a loro modo di vedere le sostanze residuali negli imballaggi di tinte ed affini sono da codificarsi come pericolosi e pertanto vanno trattati come tali. Sarebbe da collezionare tutte le schede di sicurezza dei prodotti e girarli ad un esperto del settore...
nivety- Nuovo Utente
- Messaggi : 2
Data d'iscrizione : 27.04.10
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
quotofantalele ha scritto:Ciao Ororo, il cod. 180103 riguarda anche il nostro settore poichè parla di rifiuti potenzialmente infetti, quindi nel nostro lavoro usando le lamette, aghi, forbici si rientra in quella categoria
giampy- Moderatore
- Messaggi : 959
Data d'iscrizione : 26.01.10
Età : 49
Re: Acconciatori... alla ricerca di certezze...
Ne abbiamo già parlato in altri due 3d, se non ricordo male.
I prodotti cosmetici non rientrano tra i preparati obbligati all'etichettatura delle sostanze/preparati pericolosi, né secondo l'attuale normativa né secondo il nuovo Regolamento Europeo CLP.
Pertanto è difficile guardando semplicemente il contenitore di un prodotto cosmetico sapere se quel prodotto contiene sostanze pericolose. Però la norma sui cosmetici (derivata dalla Direttiva Europea 76/768/CEE e tutti gli aggiornamenti successivi) obbliga a mettere in etichetta l'elenco degli ingredienti utilizzati per la produzione di quel certo prodotto in ordine decrescente di peso (ma quelli presenti in quantità inferiore all'1% posso essere messi in ordine sparso dopo quelli presenti in quantità maggiore).
Una complicazione particolare relativa a questo è che gli ingredienti vanno indicati con il loro nome INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), o con il nome botanico latino se di origine vegetale senza aver subito trasformazioni. Nell'elenco degli ingredienti utilizzabili per i prodotti cosmetici presenti nella Direttiva 76/768/CEE gli ingredienti sono comunque elencati con il loro nome INCI anche con il numero CAS (Chemical Abstracts Service, servizio di classificazione privato dell'American Chemical Society ma riconosciuto universalmente; ha il difetto che a volte alcune sostanze sono indicate con due o più numeri CAS) ed il numero EINECS (European Inventory of Existing Commercial Chemical Substances, registro europeo delle sostanze chimiche in commercio prima del 1 settembre 1981) o ELINCS (European List of Notified Chemical Substances, elenco delle nuove sostanze notificate e messe in commercio dopo il 1 settembre 1981). Dal CAS/EINECS/ELINCS è possibile risalire alla pericolosità delle sostanze e quindi sapere se quel particolare cosmetico contiene oppure no sostanze classificate come pericolose. Per sapere se un certo cosmetico è pericoloso occorrerebbe a questo punto sapere la quantità degli ingredienti pericolosi presenti nel prodotto. Questo dato è un segreto industriale, ma alcuni componenti comunque non possono eccedere certe concentrazioni (per esempio quelli indicati nell'allegato III alla direttiva europea)...
Due link utili:
http://ec.europa.eu/enterprise/cosmetics/cosing/
http://ecb.jrc.ec.europa.eu/esis/
I prodotti cosmetici non rientrano tra i preparati obbligati all'etichettatura delle sostanze/preparati pericolosi, né secondo l'attuale normativa né secondo il nuovo Regolamento Europeo CLP.
Pertanto è difficile guardando semplicemente il contenitore di un prodotto cosmetico sapere se quel prodotto contiene sostanze pericolose. Però la norma sui cosmetici (derivata dalla Direttiva Europea 76/768/CEE e tutti gli aggiornamenti successivi) obbliga a mettere in etichetta l'elenco degli ingredienti utilizzati per la produzione di quel certo prodotto in ordine decrescente di peso (ma quelli presenti in quantità inferiore all'1% posso essere messi in ordine sparso dopo quelli presenti in quantità maggiore).
Una complicazione particolare relativa a questo è che gli ingredienti vanno indicati con il loro nome INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), o con il nome botanico latino se di origine vegetale senza aver subito trasformazioni. Nell'elenco degli ingredienti utilizzabili per i prodotti cosmetici presenti nella Direttiva 76/768/CEE gli ingredienti sono comunque elencati con il loro nome INCI anche con il numero CAS (Chemical Abstracts Service, servizio di classificazione privato dell'American Chemical Society ma riconosciuto universalmente; ha il difetto che a volte alcune sostanze sono indicate con due o più numeri CAS) ed il numero EINECS (European Inventory of Existing Commercial Chemical Substances, registro europeo delle sostanze chimiche in commercio prima del 1 settembre 1981) o ELINCS (European List of Notified Chemical Substances, elenco delle nuove sostanze notificate e messe in commercio dopo il 1 settembre 1981). Dal CAS/EINECS/ELINCS è possibile risalire alla pericolosità delle sostanze e quindi sapere se quel particolare cosmetico contiene oppure no sostanze classificate come pericolose. Per sapere se un certo cosmetico è pericoloso occorrerebbe a questo punto sapere la quantità degli ingredienti pericolosi presenti nel prodotto. Questo dato è un segreto industriale, ma alcuni componenti comunque non possono eccedere certe concentrazioni (per esempio quelli indicati nell'allegato III alla direttiva europea)...
Due link utili:
http://ec.europa.eu/enterprise/cosmetics/cosing/
http://ecb.jrc.ec.europa.eu/esis/
valterb- Utente Attivo
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