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Messaggio  romontal Dom Mar 13, 2011 10:37 pm


Buona sera, Gradirei una Vs opinione
Quesito:
Il tizio X è un chimico libero professionista, proprietario di un laboratorio di analisi.
Sempre il tizio X è anche Legale rappresentante della società Y.
La società Y ha, all'interno del suo personale, 2 chimici.
Attraverso una scrittura privata la società Y è autorizzata ad effettuare, con proprio personale, analisi chimiche nel laboratorio del signor X.
I reagenti e altro materiale necessario per le analisi vengono acquistati dalla società Y.
I certificati escono a firma del chimico X.
Tale società e/o il chimico sono soggetti all'iscrizione al Sistri?

Secondo me:
il chimico in quanto libero professionista, anche se produce rifiuti pericolosi, non deve iscriversi al Sistri.
La società Y, per non doversi iscrivere, dovrebbe far acquistare i reagenti al libero professionista.
e corretto secondo Voi? grazie
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Messaggio  zesec Lun Mar 14, 2011 11:53 am

La società effettua analisi chimiche nel laboraorio di mister X con proprio personale. I rifiuti pericolosi che ne derivano sono soggetti al sistri.
Mi sembra assolutamente ininfluente la questione di chi firma il cerificato (anche se il giro società-libero professionista non è proprio limpido...).
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Messaggio  romontal Lun Mar 14, 2011 11:58 am

zesec ha scritto:La società effettua analisi chimiche nel laboraorio di mister X con proprio personale. I rifiuti pericolosi che ne derivano sono soggetti al sistri.
Mi sembra assolutamente ininfluente la questione di chi firma il cerificato (anche se il giro società-libero professionista non è proprio limpido...).

in sostanza fa testo il luogo di produzione dei rifiuti?
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Messaggio  zesec Lun Mar 14, 2011 12:24 pm

Fa testo il soggetto che produce il rifiuto. Tu scrivi che la società acquista i reagenti ed il materiale necessario per le analisi, è autorizzata ad effettuare le analisi in quel laboratorio (quindi le effettua) e lo fa con proprio personale. Quindi quella società svolge l'attività che produce quei rifiuti. Immagino anche che la fattura di quelle analisi la emetta la società.
Se invece l'analisi è fatturata dal libero professionista (con materiali, personale e organizzazione altrui) c'è qualcosa che non va: vuol dire che la società acquista i reagenti e l'altro materiale per conto del libero professionista, li lavora con proprio personale e poi regala materiale e lavoro al professionista (che è anche il legale rappresentante della società). Probabilmente è una finzione messa su per scopi fiscali. Però è sempre la società che materialmente fa il lavoro (indipendente da chi mette l'ultima firma...).
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Messaggio  romontal Lun Mar 14, 2011 12:35 pm

zesec ha scritto:Fa testo il soggetto che produce il rifiuto. Tu scrivi che la società acquista i reagenti ed il materiale necessario per le analisi, è autorizzata ad effettuare le analisi in quel laboratorio (quindi le effettua) e lo fa con proprio personale. Quindi quella società svolge l'attività che produce quei rifiuti. Immagino anche che la fattura di quelle analisi la emetta la società.
Se invece l'analisi è fatturata dal libero professionista (con materiali, personale e organizzazione altrui) c'è qualcosa che non va: vuol dire che la società acquista i reagenti e l'altro materiale per conto del libero professionista, li lavora con proprio personale e poi regala materiale e lavoro al professionista (che è anche il legale rappresentante della società). Probabilmente è una finzione messa su per scopi fiscali. Però è sempre la società che materialmente fa il lavoro (indipendente da chi mette l'ultima firma...).

io concordo pienamente con te che probabilmente è un escamotage che fanno ma qualora i reagenti fossero acquistati dal professionista l'iscrizione a sistri sarebbe comunque necessaria) (da parte della società oppure da parte del professionista?
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Messaggio  zesec Lun Mar 14, 2011 1:15 pm

Beh, qui andiamo nelle pieghe ed è difficile dare una risposta su due piedi.
In generale direi che se il professionista acquista i materiali, svolge le analisi nel suo laboratorio e lo fa con organizzazione propria non vedo probelmi: non è organizzato in forma di ente o impresa, e quindi non si iscrive (per ora).
Ma siccome tu conosci bene l'argomento del quale stiamo discutendo, immagino che la cosa non sia così lineare e che l'inghippo possa essere l'uso del personale della società... In questo caso direi che se, come probabile, il valore dell'organizzazione aziendale e della componente umana (dipendenti della società) supera quello dei reagenti/materiali e della firma (professionalità) di mister X, allora gli si potrebbe contestare che l'attività è organizzata in forma di ente/impresa (indipendentemente dal nome che gli hanno dato...). Però qui immagino che il tuo cliente deciderà di forzare la mano, così come la forza da un punto di vista fiscale.
Il discorso è sempre quello: se sono un medico posso svolgere la mia attività in forma di libero professionista anche se ho un'impiegata (ci mancherebbe...). Se con me, nella stessa unità immobiliare lavorano altri due medici, a determinate condizioni posso legittimamente dire che si tratti di un'associzione tra professionisiti. Ma se per me lavorano quattro impiegate, tree infermiere e qualche altro medico (che risponde a me, perché in realtà faccio il direttore sanitario di quella struttura), allora quella non è un'attività professionale ma imprenditoriale.
Io ho qualche cliente (studi dentistici, studi radiologici) correttamente costituiti in forma societaria (di solito srl) che bestemmiano perché il collega che svolge la sua attività 200 metri più in là non deve usare il Sistri pur producendo la stessa tipologia di rifiuti. Però la normativa dispone così. E se quello lì vicino è effettivamente un medico che svolge la sua attività professionale con un organizzazione strumentale e umana che non sovrasta il suo apporto professionale, non ci sono dubbi. E' chiaro che la cosa è rara per gli studi dentistici e radiologici che hanno necessità di investire molto in strumenti e personale e spesso si costituiscono in forma societaria anche per motivi fiscali (leasing soprattutto).
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Messaggio  romontal Lun Mar 14, 2011 1:24 pm

zesec ha scritto:Beh, qui andiamo nelle pieghe ed è difficile dare una risposta su due piedi.
In generale direi che se il professionista acquista i materiali, svolge le analisi nel suo laboratorio e lo fa con organizzazione propria non vedo probelmi: non è organizzato in forma di ente o impresa, e quindi non si iscrive (per ora).
Ma siccome tu conosci bene l'argomento del quale stiamo discutendo, immagino che la cosa non sia così lineare e che l'inghippo possa essere l'uso del personale della società... In questo caso direi che se, come probabile, il valore dell'organizzazione aziendale e della componente umana (dipendenti della società) supera quello dei reagenti/materiali e della firma (professionalità) di mister X, allora gli si potrebbe contestare che l'attività è organizzata in forma di ente/impresa (indipendentemente dal nome che gli hanno dato...). Però qui immagino che il tuo cliente deciderà di forzare la mano, così come la forza da un punto di vista fiscale.
Il discorso è sempre quello: se sono un medico posso svolgere la mia attività in forma di libero professionista anche se ho un'impiegata (ci mancherebbe...). Se con me, nella stessa unità immobiliare lavorano altri due medici, a determinate condizioni posso legittimamente dire che si tratti di un'associzione tra professionisiti. Ma se per me lavorano quattro impiegate, tree infermiere e qualche altro medico (che risponde a me, perché in realtà faccio il direttore sanitario di quella struttura), allora quella non è un'attività professionale ma imprenditoriale.
Io ho qualche cliente (studi dentistici, studi radiologici) correttamente costituiti in forma societaria (di solito srl) che bestemmiano perché il collega che svolge la sua attività 200 metri più in là non deve usare il Sistri pur producendo la stessa tipologia di rifiuti. Però la normativa dispone così. E se quello lì vicino è effettivamente un medico che svolge la sua attività professionale con un organizzazione strumentale e umana che non sovrasta il suo apporto professionale, non ci sono dubbi. E' chiaro che la cosa è rara per gli studi dentistici e radiologici che hanno necessità di investire molto in strumenti e personale e spesso si costituiscono in forma societaria anche per motivi fiscali (leasing soprattutto).

ti ringrazio
romontal
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