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Messaggio  benassaisergio Lun Giu 04, 2012 10:22 pm

Dal “Dies irae”:

Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet, apparebit:
nil inultum remanebit.


Quindi, quando il giudice sarà assiso,
ogni cosa nascosta sarà disvelata:
niente rimarrà invendicato.

Ma essendo, dopo un periodo giovanile di intensa militanza cattolica, divenuto ateo, ho abbandonato le idee di giustizia divina e mi limito alla giustizia laica. Ferma restando comunque l’ammirazione per il compositore del “Dies irae” e per i tanti (dopo il classico gregoriano, uno su tutti, Wolfgang Amadeus Mozart) compositori che lo hanno musicato.

E, purtroppo, anzi dovrei dire naturalmente, facendo i conti con la nostra giustizia (nel mio passato professionale sono stato anche ufficiale di polizia giudiziaria in materia di protezione dalle radiazioni ionizzanti, incontrandomi/scontrandomi, ad esempio, ma in modo molto civile e professionale, con il dott. Guariniello, giudice in Torino), mi sono convinto di due cose:
a) la magistratura non è una eccellenza, al di sopra della normalità italiana: ha tutti i pregi e tutti i difetti di qualunque altra categoria di cittadine/i
b) il rivolgersi alla magistratura (non parlo delle indagini autonomamente promosse dalla stesse, anche se su quelle avrei molto da dire: ricordo ancora il magistrato di Napoli che, avendo io obiettato che non avevo l’autorità per svolgere ispezioni autonome in ambito ospedaliero, mi rispose: “ma entri tranquillamente durante l’orario di visite ai pazienti !”) è un indice di fallimento: certifica che non si è riusciti a far valere le proprie ragioni attraverso la mobilitazione, il confronto, la mediazione, il compromesso

E allora:
1) sono in corso diverse indagini giudiziarie sul SISTRI (da parte delle procure di L’Aquila e Napoli), ma non si ha notizia da tempo di chiusura delle indagini e di eventuali richieste di rinvio a giudizio
2) le proposte di un’azione collettiva risarcitoria, come quella avanzata (dicembre 2011) da parte dello studio legale Picozzi (l’avv. Picozzi fa parte del Comitato nazionale dell’albo gestori ambientali; dello stesso studio fa parte l’avv. Pernice, che entra ed esce ed entra, come dirigente, al Ministero dell’ambiente) fanno sorgere qualche dubbio
3) come ha giustamente ricordato Admin, il Ministro dell’ambiente ha chiarito, con l’avallo dell’Avvocatura dello stato, che il pagamento per l’iscrizione al SISTRI è indipendente dal suo funzionamento

Quindi, secondo me: la cancellazione del SISTRI, quando avverrà, non sarà sulla base di una sentenza.

La cancellazione del SISTRI ci sarà quando sarà in campo una proposta alternativa, in grado di risolvere anche il problema di un eventuale “vacuum legis”.

Naturalmente mi guardo bene dal (ri)dire che la migliore proposta può solo venire dalle/gli operatrici/ori, che, sulla base dell’esperienza (purtroppo) vissuta, se ne facciano carico Smile

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Messaggio  CROCIDOLITE Lun Giu 04, 2012 11:17 pm

Caro Ing. Benassai
il problema non sono le proposte alternative:

ne esistono sul mercato alcune che potrebbero fare al caso nostro già attive, quali il sistema utilizzato per le transazioni bancarie o il sistema di tracciabilità utilizzato ad esempio dalle poste o dai corrieri espressi che con modifiche non particolarmente pesanti potrebbero essere adattate al mondo dei rifiuti.
Utilizzando certificati digitali al posto di tolken USB e defenestrando (realmente e non metaforicamente) le Black Box completamente inutili, utilizzando codici a barre in luogo delle stampe cartacee, si darebbe il via ad un sistema probabilmente accettabile dagli utenti.

Purtroppo, la morte del SISTRI porterebbe inevitabilmente ad un contenzioso tra il gruppo Finmeccanica e il Ministero, con immaginabili conseguenze: è per questo che temo che tra una proroga e l'altra si arriverà fino al punto che un governo finalmente prenderà il toro per le corna ... ma non può essere ne l'attuale ne uno espressione dell'attuale classe politica, e questo mi porta alla conclusione che seppur clinicamente morto, continueranno a propinarcelo come le grottesche salme dei gerarchi dell'ex URSS.
Gianpaolo
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