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AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
+2
marcosperandio
-bz8-
6 partecipanti
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AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Buonasera a tutti,
premetto che non conosco molto bene la questione "AIA" purtroppo, ma ne sento sempre parlare come un "mostro cattivo" difficilissima da ottenere e costosissima... (perlomeno questo è quello che ho capito io!!!)
Ma è veramente così? cosa si intende per costosissima?
Per esempio: un piccolo impianto di stoccaggio autorizzato in 208 (D13/D15), senza emissioni, né scarichi, non soggetto a VIA, che volesse aumentare i propri quantitativi giornalieri "atterrando" in zona aia, troverebbe così tante difficoltà secondo voi?
Grazie a tutti
premetto che non conosco molto bene la questione "AIA" purtroppo, ma ne sento sempre parlare come un "mostro cattivo" difficilissima da ottenere e costosissima... (perlomeno questo è quello che ho capito io!!!)
Ma è veramente così? cosa si intende per costosissima?
Per esempio: un piccolo impianto di stoccaggio autorizzato in 208 (D13/D15), senza emissioni, né scarichi, non soggetto a VIA, che volesse aumentare i propri quantitativi giornalieri "atterrando" in zona aia, troverebbe così tante difficoltà secondo voi?
Grazie a tutti
-bz8-- Utente Attivo
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Data d'iscrizione : 13.05.11
Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
L'AIA (autorizzazione integrata ambientale) non è una certificazione volontaria, è un obbligo per gli impianti che vi ricadono (normativa IPPC).-bz8- ha scritto:Buonasera a tutti,
premetto che non conosco molto bene la questione "AIA" purtroppo, ma ne sento sempre parlare come un "mostro cattivo" difficilissima da ottenere e costosissima... (perlomeno questo è quello che ho capito io!!!)
Ma è veramente così? cosa si intende per costosissima?
Per esempio: un piccolo impianto di stoccaggio autorizzato in 208 (D13/D15), senza emissioni, né scarichi, non soggetto a VIA, che volesse aumentare i propri quantitativi giornalieri "atterrando" in zona aia, troverebbe così tante difficoltà secondo voi?
Grazie a tutti
In pratica è la tua autorizzazione all'esercizio che ti viene rilasciata (dalla provincia o dal ministero per le attività più impattanti) e che comprende tutti gli impatti sull'ambiente della tua attività (aria, acqua, suolo).
L'iter è piuttosto complesso e corposo di una normale autorizzazione per impianti non IPPC.
Il fatto di essere costosa dipende in parte dagli oneri che devi pagari per l'istruttoria (variabili a seconda del tipo d'impianto) o dalle tariffe dei consulenti che aiutano le ditte in questo iter.
Il passaggio (che ho vissuto personalmente) da impianto non in AIA a AIA (anche in fase di primo rilascio nel 2007) è stato complesso in quanto viene giustamente visto dagli organi di controllo (che però molto spesso ne abusano) come un'occasione per calcare la mano su alcune prescrizioni e per razionalizzare tutta una serie di autorizzazioni prima sparse (ad esempio per emissioni in atmosfera, per scarico acque, gestione rifiuti etc..)
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Gli uomini malvagi sopravvivono alle loro gesta. I buoni vengono selpolti insieme alle loro ossa. -- William Shakespeare- "Giulio Cesare"
marcosperandio- Moderatore
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Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Quindi un po' di timore è giusto averlo.
Ma un'azienda certificata 9001-14001-18001 ha qualche agevolazione?
Ma un'azienda certificata 9001-14001-18001 ha qualche agevolazione?
-bz8-- Utente Attivo
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Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Qualche agevolazione ce la dovrebbe avere se non altro perché dovrebbe essere più "organizzata" di altre.
Sicuramente è agevolata nella durata dell'AIA, che in questo caso non scade dopo 5 anni, ma dopo 6. Se fosse certificata EMAS, la scadenza sarebbe dopo 8 anni.
Sicuramente è agevolata nella durata dell'AIA, che in questo caso non scade dopo 5 anni, ma dopo 6. Se fosse certificata EMAS, la scadenza sarebbe dopo 8 anni.
zesec- Moderatore e Partner
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Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
inoltre le aziende certificate godono della riduzione sugli importi delle fidejussioni.zesec ha scritto:Qualche agevolazione ce la dovrebbe avere se non altro perché dovrebbe essere più "organizzata" di altre.
Sicuramente è agevolata nella durata dell'AIA, che in questo caso non scade dopo 5 anni, ma dopo 6. Se fosse certificata EMAS, la scadenza sarebbe dopo 8 anni.
CROCIDOLITE- Utente Attivo
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Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Quoto tutto quello che han detto i colleghi e aggiungo.-bz8- ha scritto:Quindi un po' di timore è giusto averlo.
Ma un'azienda certificata 9001-14001-18001 ha qualche agevolazione?
Le certificazioni ISO 14001 e OHSAS 18001 agevolano per i seguenti motivi:
*) si può utilizzare parte della documentazione di sistema per sostituire una parte della documentazione da allegare alla domanda
*) con la 14000 l'AIA dura 6 anni anzichè 5
*) si ha una riduzione del 40% sull'importo delle fidejussioni
*) si ha una riduzione (a memoria mi pare 1000 €) sull'importo degli oneri istruttori
La procedura di AIA (che ovviamente se ci ricadi è obbligatoria) è oggettivamente molto costosa. A prescindere dal costo del consulente che preparerà la domanda vanno considerati:
*) i costi per tutte le relazioni specialistiche che potrebbero essere richieste (studio meteorologico, valutazione rumore, caratterizzazione del sito, sicurezza ecc...)
*) gli oneri istruttori che variano moltissimo da caso a caso (trovi tutte le indicazioni e gli importi nel DM ambiente 24 Aprile 2008)
In buona sostanza per un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi (soprattutto se ubicato in un SIN) si possono arrivare a spendere anche 50.000 € tra costi di progettazione e oneri istruttori.
Non vanno poi dimenticati i costi annuali di gestione.Tutte le attività di monitoraggio periodico che verranno approvate e/o imposte dall'Ente sono a carico del gestore ed in più si devono pagare, tutti gli anni, gli oneri di controllo afavore dell'ARPA che verrà a controllarti.
Con buona pace di quelli che pensano che chi gestisce i rifiuti è ricco ed ecomafioso.......
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Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
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Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 66
Località : roma
Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Mah, io non so nelle altre regioni, ma qui da noi avere a che fare almeno con 1 solo ente di riferimento è già un risparmio: di tempo, se non altro. E devo dire che l'attuale Signor AIA in Regione è una persona capace, intelligente, educata e persino preparata.
Il problema è che gli altri Enti Autorizzativi non hanno ben digerito che gli si sia tolto il loro angoletto di potere, e quindi se non la si prepara bene bene bene e non si presenta comunque l'istanza contemporaneamente a tutti, anzichè aspettare che la Regione lo faccia, finisce che alla prima CdS si alza uno e dice "ah, ma io questa pratica no l'ho ricevuta, aggiorniamoci!", alla successiva se ne alza un altro e così via. Fino a che uno non prende armi e bagagli e qualunque cosa sia va a farla in marocco o anche in svizzera.
Ciò anticipato, io sarei del parere, ma non spargete voce, che se la nostra P.A. funzionasse e ci fossero tutte e sole persone come quella di cui ho accennato ogni nuova attività produttiva dovrebbe procedere come AIA, perchè la ricaduta ambientale è per forza complessiva: per ogni aspetto che può sembrare singolarmente "accettabile" una volta sommati gli accettabili può anche smettere di esserlo.
Alla fine, checchè se ne dica, un'imprenditoria avanzata e quindi competitiva anche economicamente oggi non può più prescindere dall'avere una politica ambientale attenta, perchè le spese di risanamento o anche solo di effetto ricadono su tutti. Più che attenta, io direi complessiva: la cura che mi costa ad es. stoccare dei rifiuti con certosina cura separativa mi ripagherà con la possibilità di avere rifiuti con caratteristiche grosso modo costanti che mi consetirnno una gestione più razionale e dunque conomica degli stessi. Se io mi faccio fare un poogetto per i punti di emissione, se mi vado ad analizzare sin da prima la potenzialità emissiva e ci taro con un discreto margine l'impianto, potrò fare un cash flow planning che, insieme al resto, mi permetterà di ottimizzare anche il prezzo d vendita del mio prodotto, che se poi devo essere soggetto a risistemare tutto in emergenza perchè mi è arrivataa l'arpa e sto fuori dai parametri so' cacchi acidi, fosse solo appunto di avvocati.
Un po' come la 18000: se io organizzo da subito layout, ciclo produttivo e distribuzione e modalità delle mansioni pensate in regime di massima prevenzione, non potrò che godere di quello che NON spenderò a vuoto per malattie più o meno vere, infortuni più o meno reali, tempo e soldi di chi segue le pratiche relative (sempre avvocati e consulenti compresi) e soprattutto quelli la mattina mi vengono a lavorare contenti, e quindi con miglioramento o quantitativo o qualitativo se non entrambi, quello dipende da cosa si fa.
E al grido di "prevenire è sempre meglio che curare!", adesso è pronta e calda la pappa.
Il problema è che gli altri Enti Autorizzativi non hanno ben digerito che gli si sia tolto il loro angoletto di potere, e quindi se non la si prepara bene bene bene e non si presenta comunque l'istanza contemporaneamente a tutti, anzichè aspettare che la Regione lo faccia, finisce che alla prima CdS si alza uno e dice "ah, ma io questa pratica no l'ho ricevuta, aggiorniamoci!", alla successiva se ne alza un altro e così via. Fino a che uno non prende armi e bagagli e qualunque cosa sia va a farla in marocco o anche in svizzera.
Ciò anticipato, io sarei del parere, ma non spargete voce, che se la nostra P.A. funzionasse e ci fossero tutte e sole persone come quella di cui ho accennato ogni nuova attività produttiva dovrebbe procedere come AIA, perchè la ricaduta ambientale è per forza complessiva: per ogni aspetto che può sembrare singolarmente "accettabile" una volta sommati gli accettabili può anche smettere di esserlo.
Alla fine, checchè se ne dica, un'imprenditoria avanzata e quindi competitiva anche economicamente oggi non può più prescindere dall'avere una politica ambientale attenta, perchè le spese di risanamento o anche solo di effetto ricadono su tutti. Più che attenta, io direi complessiva: la cura che mi costa ad es. stoccare dei rifiuti con certosina cura separativa mi ripagherà con la possibilità di avere rifiuti con caratteristiche grosso modo costanti che mi consetirnno una gestione più razionale e dunque conomica degli stessi. Se io mi faccio fare un poogetto per i punti di emissione, se mi vado ad analizzare sin da prima la potenzialità emissiva e ci taro con un discreto margine l'impianto, potrò fare un cash flow planning che, insieme al resto, mi permetterà di ottimizzare anche il prezzo d vendita del mio prodotto, che se poi devo essere soggetto a risistemare tutto in emergenza perchè mi è arrivataa l'arpa e sto fuori dai parametri so' cacchi acidi, fosse solo appunto di avvocati.
Un po' come la 18000: se io organizzo da subito layout, ciclo produttivo e distribuzione e modalità delle mansioni pensate in regime di massima prevenzione, non potrò che godere di quello che NON spenderò a vuoto per malattie più o meno vere, infortuni più o meno reali, tempo e soldi di chi segue le pratiche relative (sempre avvocati e consulenti compresi) e soprattutto quelli la mattina mi vengono a lavorare contenti, e quindi con miglioramento o quantitativo o qualitativo se non entrambi, quello dipende da cosa si fa.
E al grido di "prevenire è sempre meglio che curare!", adesso è pronta e calda la pappa.
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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
Aurora Brancia- Moderatrice
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Data d'iscrizione : 02.09.11
Età : 71
Località : Napoli
Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Beh... non mi aspettavo addirittura i pareri dei "top" del forum.
Grazie a tutti e complimenti. Adesso ho le idee più chiare.
Saluti
Grazie a tutti e complimenti. Adesso ho le idee più chiare.
Saluti
-bz8-- Utente Attivo
- Messaggi : 174
Data d'iscrizione : 13.05.11
Re: AIA: variazione quantitativi stooccati in D13/D15
Aurora Brancia ha scritto:[color=indigo]Mah, io non so nelle altre regioni, ma qui da noi avere a che fare almeno con 1 solo ente di riferimento è già un risparmio: di tempo, se non altro. E devo dire che l'attuale Signor AIA in Regione è una persona capace, intelligente, educata e persino preparata.
Aurora, ti quoto alla grandissima (ho omesso tutto il muro viola per ovvi motivi), ovviamente io ho la mente un po' deviata dalla mentalità dell'impianto di smaltimento rifiuti "serio" che a tante belle cose previste dall'AIA era già abituato e, quindi, lo vivo come un forte aggravio di costi.
Sono lieta di sentire che il signor AIA Napoli ci azzecca, credimi non sono poi così tanti......
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Un vale più di mille parole!
Ma, a volte è ancora meglio!
isamonfroni- Moderatrice
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Data d'iscrizione : 18.10.10
Età : 66
Località : roma
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