sosta di veicoli durante il trasporto rifiuti

L'art 193 comma 11 del testo unico recita:
Gli stazionamenti dei veicoli in configurazione di trasporto, nonché le soste tecniche per le operazioni di trasbordo, ivi compreso quelle effettuate con cassoni e dispositivi scarrabili non rientrano nelle attività di stoccaggio di cui all'articolo 183, comma 1, lettera v), purché le stesse siano dettate da esigenze di trasporto e non superino le quarantotto ore, escludendo dal computo i giorni interdetti alla circolazione.

Secondo voi cosa si intende per veicoli in configurazione di trasporto? E' possibile effettuare una sosta che duri meno di 48 ore se la strada è bloccata, se c'è uno sciopero dei benzinai, se ho avuto un guasto al mezzo di trasporto? E se l'impianto di destinazione è chiuso perché è sabato o domenica?

Mah, gli esempi che hai citato non rientrano tanto tra le esigenze di trasporto (p.e. le pause di riposo obbligatorie) quanto tra le cause di forza maggiore.
Eccezion fatta per gli scioperi e le chiusure degli impianti, che, essendo eventi programmati, sono perfettamnete prevedibili e gia' noti prima dell'inizio del trasporto.
Non puoi far partire un veicolo di rifiuti il venerdì e tenerlo fermo sabato e domenica invocando, a discolpa, la chiusura dell'impianto di destinazione.

Admin ha scritto:
Non puoi far partire un veicolo di rifiuti il venerdì e tenerlo fermo sabato e domenica invocando, a discolpa, la chiusura dell'impianto di destinazione.

Non condivido, boss.

"escludendo dal computo i giorni interdetti alla circolazione." significa proprio che se quei giorni i mezzi non possono circolare non sono considerati nel computo delle 48 ore.
"Gli stazionamenti dei veicoli in configurazione di trasporto" sono proprio i mezzi che sono in viaggio e per un motivo o un altro non proseguono (ma ovviamente non fanno altre attività).

Altrimenti buona notte alla logistica. Prova ad immaginare se un viaggio internazionale lo puoi far partire solo dal lunedì al mercoledì

Certo. Ma il motivo e' il divieto di circolazione (espressamente previsto come eccezione dal legislatore), non la chiusura dell'impianto.
Per intenderci: se il veicolo e' sotto i 75 q.li non e' che puo' starsene in sosta carico di rifiuti sol perche' l'impianto e' normalmente chiuso.

Intervengo perchè la questione mi tocca molto da vicino occupandomi di microraccolta.
Secondo il mio parere il legislatore ha inserito volutamente il concetto di "ESIGENZE DI TRASPORTO", che consente una certa libertà di manovra al trasportatore limitando solo la durata massima in 48 ore.
Quindi se il mio automezzo completa il suo giro di raccolta presso i clienti, e non riesce a conferire all'impianto i rifiuti nella stessa giornata in quanto l'Impianto ha già chiuso i battenti, può, secondo il mio parere, rientrare in sede e conferire il giorno dopo all'apertura dell'Impianto.
Naturalmente il formulario dovrà indicare l'esatto percorso dell'automezzo e la sosta notturna presso la sede appunto "PER ESIGENZE DI TRASPORTO", specificando la data di ripartenza verso l'Impianto e l'eventuale cambio autista.
So bene che mi scontrerò con il parere di molti che ravvedono in questo un'attività di stoccaggio (già in un altro Forum è avvenuto), ma sono pronto a ricredermi solo se qualcuno è in grado di fornire qualche sentenza in merito, in caso contrario preciso di aver avuto già una ispezione da parte della provincia senza che sia stato rilevato alcun illecito.

Pienamento d'accordo

con fabio intendo

Non sono a conoscenza di sentenze di Cassazione per casi simili.
Una cosa pero' va detta.
Siamo in presenza di una deroga al principio generale in base al quale il trasporto di rifiuti deve avvenire nel minor tempo possibile.
Nei regimi di favore vige l'inversione dell'onere della prova.
Cio' vuol dire che non sara' l'accertatore a dover dimostrare l'insussistenza delle esigenze di trasporto, ma sarai tu a dover dimostrare, in caso di contestazione, la sussistenza di tali esigenze.
Ora, se un giorno, per qualsiasi motivo, il giro di microraccolta si conclude in ritardo e non e' possibile scaricare in giornata, credo che tale condotta non sia passibile di censure.
Se, come mi pare di capire, l'organizzazione dei servizi e' strutturata in maniera tale da prevedere, in via ordinaria, il rimessaggio in sede dei veicoli carichi siamo in presenza di una fattispecie differente. In relazione alla quale qualche organo di controllo potrebbe rilevare la necessita' di un'autorizzazione allo stoccaggio.
Per fortuna nel tuo caso cio' non e' avvenuto.

In via di principio sono daccordo con Admin, la possibilità che ci venga contestato uno stoccaggio illecito sussiste.
Ma sono altrettanto convinto che ci sia la possibilità di una difesa efficace basata sulla specificità dell'attività di microraccolta e sulla tipologia della n/s clientela.
Infatti molti studi medici hanno orari di apertura esclusivamente pomeridiani e spesso tali orari sono addirittura successivi all'orario di chiusura pomeridiana dell'inceneritore ai conferimenti.
Quindi o l'inceneritore decide di chiudere ai conferimenti la sera tardi o questa tipologia di produttori di rifiuti speciali non potrebbero smaltire correttamente i loro rifiuti.
Francamente ritengo che la seconda ipotesi sia più dannosa alla collettività di una interpretazione "estensiva" delle "ESIGENZE DI TRASPORTO".
Fermo restando che non intendo lanciare su questo Forum l'affermazione che la n/s prassi sia assolutamente e certamente corretta.