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Microraccolta in pratica
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Microraccolta in pratica
Cerco di immaginare la giornata lavorativa di una impresa unipersonale che svolge raccolte, trasporto, di rifiuti.
Assumiamo che le richieste mediante standard sistri siano correttamente evasa secondo i canoni indicati.
Ma la maggior parte dell'attività viene svolta con la microraccolta da artigiani, piccole officine, ecc per la raccolta di olio esausto, batterie, stracci sporchi, ecc.
Il nostro operatore si redige un programma giornaliero di ritiri, oltrte al sistri standard, che gli sia congeniale in termini di tempo ed efficienza, e questo è lo stesso che ci sia sistri o meno. Con sistri, prima di accendere il motore del mezzo, accende il computer e si collega.
Per ogni produttore da cui deve ritirare il/i rifiuti procede alla comunicazione trasporto per microraccolta: indica cosa deve ritirare, quanto presumibilmente, il numero dei colli, il suo nome lo conosce e pure quello del suo mezzo. Primo dubbio: deve indicare una data e un'ora. Per la data nessun problema, ma come può sapere l'ora in cui procederà al ritiro ? Non credo sia specificato, ma concediamo la possibilità di indicare l'inizio del servizio: alle 08.00 per il primo e a intervalli di mezz'ora per i successivi con sosta pranzo. Difficile da rispettare, ma se deve indicare qualche cosa può andare.
Nessun problema al momento a parte le, diciamo dieci per semplicità, schede sistri. Parte ed inizia il suo lavoro.
Arriva una telefonata che richiede un ritiro urgente oltre a quelli programmati: che cosa fa ? Torna in sede e la inserisce ? La può registrare quando torna ? La inserisce dal produttore, ma non ha la chiave con se ?
Termina il suo giro ed essendo un bravo operatore inserisce i dati mancanti, salva e va a dormire.
nel prender sonno si ricorda di non essere andato da Paolo Rossi ? Cosa deve fare ? Si alza e ci va ? ci andrà il giorno dopo ? fa finta di nulla ?
Suggerirei al ministero, se intende proseguire su questa complicanza sistri, di porsi le domande di pratiche operative, di rendersi conto di come si lavora.
Assumiamo che le richieste mediante standard sistri siano correttamente evasa secondo i canoni indicati.
Ma la maggior parte dell'attività viene svolta con la microraccolta da artigiani, piccole officine, ecc per la raccolta di olio esausto, batterie, stracci sporchi, ecc.
Il nostro operatore si redige un programma giornaliero di ritiri, oltrte al sistri standard, che gli sia congeniale in termini di tempo ed efficienza, e questo è lo stesso che ci sia sistri o meno. Con sistri, prima di accendere il motore del mezzo, accende il computer e si collega.
Per ogni produttore da cui deve ritirare il/i rifiuti procede alla comunicazione trasporto per microraccolta: indica cosa deve ritirare, quanto presumibilmente, il numero dei colli, il suo nome lo conosce e pure quello del suo mezzo. Primo dubbio: deve indicare una data e un'ora. Per la data nessun problema, ma come può sapere l'ora in cui procederà al ritiro ? Non credo sia specificato, ma concediamo la possibilità di indicare l'inizio del servizio: alle 08.00 per il primo e a intervalli di mezz'ora per i successivi con sosta pranzo. Difficile da rispettare, ma se deve indicare qualche cosa può andare.
Nessun problema al momento a parte le, diciamo dieci per semplicità, schede sistri. Parte ed inizia il suo lavoro.
Arriva una telefonata che richiede un ritiro urgente oltre a quelli programmati: che cosa fa ? Torna in sede e la inserisce ? La può registrare quando torna ? La inserisce dal produttore, ma non ha la chiave con se ?
Termina il suo giro ed essendo un bravo operatore inserisce i dati mancanti, salva e va a dormire.
nel prender sonno si ricorda di non essere andato da Paolo Rossi ? Cosa deve fare ? Si alza e ci va ? ci andrà il giorno dopo ? fa finta di nulla ?
Suggerirei al ministero, se intende proseguire su questa complicanza sistri, di porsi le domande di pratiche operative, di rendersi conto di come si lavora.
fiatogrosso- Utente Attivo
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