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Da Paolo UD Gio Lug 04, 2024 10:46 am
sistri sistri e ancora sistri.....
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
sistri sistri e ancora sistri.....
Ben venga il Sistri se questo significa lotta all’Ecomafia: così hanno pensato, al momento del suo instaurarsi, operatori del settore (dal produttore, al trasportatore, al destinatario), associazioni sindacali ed imprenditoriali.
Certo qualche dubbio è sorto quando la Procura di Napoli ha indagato uno dei maggiori manager del gruppo Finmeccanica per la vicenda SISTRI, o quando si è appurato che il mega-appalto era stato ottenuto dalla Selex Management senza gara di appalto o quando sono state avviate indagini su subappalti affidati dalla Selex Management ad altre società anche esse attualmente indagate.
Ma, nonostante tutto, ben venga il SISTRI se lo scopo è quello di combattere il traffico illecito di rifiuti: ma il SISTRI, così come attualmente strutturato, rischia di stritolare le tante imprese oneste a favore dei disonesti:
La tracciabilità dei rifiuti si ferma al valico italico: non è favorire l’ecomafia, così tanto potente da poter gestire senza problemi un traffico extra italico?
La tracciabilità dei rifiuti non è contemplata per i trasportatori esteri che possono effettuare trasporti senza esser assoggettati al controllo del SISTRI: non è favorire l’ecomafia?
La tracciabilità dei rifiuti si arresta ai trasporti intermodali/portuali: non è anche questo favorire l’ecomafia?
Non si favorisce l’ecomafia non prevedendo che, durante il trasporto rifiuti, il vettore possa sganciare il rimorchio o il semirimorchio con i rifiuti in esso contenuti?
Di contro si è creato un sistema:
Che non semplifica le procedure
Che non realizza la dematerializzazione del cartaceo
Che obbliga un microproduttore (ad esempio un parrucchiere, un meccanico, un carrozziere, un falegname, ecc.) che spesso lavora da solo e non ha mai utilizzato per il suo lavoro un computer, a complesse e lunghe operazioni informatiche (i click day effettuati evidenziano una estrema lentezza nel completamento delle procedure)
Che non ha minimamente considerato le problematiche della microraccolta
Che obbliga il trasportatore, dopo ogni ritiro, a portare il rifiuto a destinazione e ritornare poi sul posto per un ulteriore ritiro, ecc. ecc.: questo significa distruggere tutte le microimprese di trasporto e far perdere, in un momento così critico per l’economia italiana, ulteriori posti di lavoro.
Che obbliga il trasportatore a seguire un percorso obbligato prestabilito dal sistema informatico, non considerando le tante varianti possibili (traffico, incidenti, orari di apertura del produttore rifiuti, ecc.)
MAI sono stati seriamente programmati incontri tra gli operatori del settore che operano da anni nel campo e i tecnici incaricati di elaborare il sistema informatico, che pur competenti nella loro materia, sicuramente non conoscono le tante sfaccettature che, un trasporto rifiuti, implica (l’unica riunione predisposta dal Ministero è avvenuta la prima settimana di agosto 2011)
MAI è stata prevista una revisione del sistema per renderlo effettivamente operativo
MAI è stata programmato un periodo transitorio parallelo, al fine di evidenziare e correggere le criticità non risolte
Il SISTRI è un sistema a costi zero per lo Stato: sono gli operatori a pagarlo, gli stessi operatori che si trovano enormemente penalizzati e le cui problematiche nessuno finora ha preso in considerazione
Certo qualche dubbio è sorto quando la Procura di Napoli ha indagato uno dei maggiori manager del gruppo Finmeccanica per la vicenda SISTRI, o quando si è appurato che il mega-appalto era stato ottenuto dalla Selex Management senza gara di appalto o quando sono state avviate indagini su subappalti affidati dalla Selex Management ad altre società anche esse attualmente indagate.
Ma, nonostante tutto, ben venga il SISTRI se lo scopo è quello di combattere il traffico illecito di rifiuti: ma il SISTRI, così come attualmente strutturato, rischia di stritolare le tante imprese oneste a favore dei disonesti:
La tracciabilità dei rifiuti si ferma al valico italico: non è favorire l’ecomafia, così tanto potente da poter gestire senza problemi un traffico extra italico?
La tracciabilità dei rifiuti non è contemplata per i trasportatori esteri che possono effettuare trasporti senza esser assoggettati al controllo del SISTRI: non è favorire l’ecomafia?
La tracciabilità dei rifiuti si arresta ai trasporti intermodali/portuali: non è anche questo favorire l’ecomafia?
Non si favorisce l’ecomafia non prevedendo che, durante il trasporto rifiuti, il vettore possa sganciare il rimorchio o il semirimorchio con i rifiuti in esso contenuti?
Di contro si è creato un sistema:
Che non semplifica le procedure
Che non realizza la dematerializzazione del cartaceo
Che obbliga un microproduttore (ad esempio un parrucchiere, un meccanico, un carrozziere, un falegname, ecc.) che spesso lavora da solo e non ha mai utilizzato per il suo lavoro un computer, a complesse e lunghe operazioni informatiche (i click day effettuati evidenziano una estrema lentezza nel completamento delle procedure)
Che non ha minimamente considerato le problematiche della microraccolta
Che obbliga il trasportatore, dopo ogni ritiro, a portare il rifiuto a destinazione e ritornare poi sul posto per un ulteriore ritiro, ecc. ecc.: questo significa distruggere tutte le microimprese di trasporto e far perdere, in un momento così critico per l’economia italiana, ulteriori posti di lavoro.
Che obbliga il trasportatore a seguire un percorso obbligato prestabilito dal sistema informatico, non considerando le tante varianti possibili (traffico, incidenti, orari di apertura del produttore rifiuti, ecc.)
MAI sono stati seriamente programmati incontri tra gli operatori del settore che operano da anni nel campo e i tecnici incaricati di elaborare il sistema informatico, che pur competenti nella loro materia, sicuramente non conoscono le tante sfaccettature che, un trasporto rifiuti, implica (l’unica riunione predisposta dal Ministero è avvenuta la prima settimana di agosto 2011)
MAI è stata prevista una revisione del sistema per renderlo effettivamente operativo
MAI è stata programmato un periodo transitorio parallelo, al fine di evidenziare e correggere le criticità non risolte
Il SISTRI è un sistema a costi zero per lo Stato: sono gli operatori a pagarlo, gli stessi operatori che si trovano enormemente penalizzati e le cui problematiche nessuno finora ha preso in considerazione
angelam- Membro della community
- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 15.11.10
Età : 75
Località : roma
Re: sistri sistri e ancora sistri.....
Che dire se non quoto tutto al 100% ?angelam ha scritto:Ben venga il Sistri se questo significa lotta all’Ecomafia: così hanno pensato, al momento del suo instaurarsi, operatori del settore (dal produttore, al trasportatore, al destinatario), associazioni sindacali ed imprenditoriali.
Certo qualche dubbio è sorto quando la Procura di Napoli ha indagato uno dei maggiori manager del gruppo Finmeccanica per la vicenda SISTRI, o quando si è appurato che il mega-appalto era stato ottenuto dalla Selex Management senza gara di appalto o quando sono state avviate indagini su subappalti affidati dalla Selex Management ad altre società anche esse attualmente indagate.
Ma, nonostante tutto, ben venga il SISTRI se lo scopo è quello di combattere il traffico illecito di rifiuti: ma il SISTRI, così come attualmente strutturato, rischia di stritolare le tante imprese oneste a favore dei disonesti:
La tracciabilità dei rifiuti si ferma al valico italico: non è favorire l’ecomafia, così tanto potente da poter gestire senza problemi un traffico extra italico?
La tracciabilità dei rifiuti non è contemplata per i trasportatori esteri che possono effettuare trasporti senza esser assoggettati al controllo del SISTRI: non è favorire l’ecomafia?
La tracciabilità dei rifiuti si arresta ai trasporti intermodali/portuali: non è anche questo favorire l’ecomafia?
Non si favorisce l’ecomafia non prevedendo che, durante il trasporto rifiuti, il vettore possa sganciare il rimorchio o il semirimorchio con i rifiuti in esso contenuti?
Di contro si è creato un sistema:
Che non semplifica le procedure
Che non realizza la dematerializzazione del cartaceo
Che obbliga un microproduttore (ad esempio un parrucchiere, un meccanico, un carrozziere, un falegname, ecc.) che spesso lavora da solo e non ha mai utilizzato per il suo lavoro un computer, a complesse e lunghe operazioni informatiche (i click day effettuati evidenziano una estrema lentezza nel completamento delle procedure)
Che non ha minimamente considerato le problematiche della microraccolta
Che obbliga il trasportatore, dopo ogni ritiro, a portare il rifiuto a destinazione e ritornare poi sul posto per un ulteriore ritiro, ecc. ecc.: questo significa distruggere tutte le microimprese di trasporto e far perdere, in un momento così critico per l’economia italiana, ulteriori posti di lavoro.
Che obbliga il trasportatore a seguire un percorso obbligato prestabilito dal sistema informatico, non considerando le tante varianti possibili (traffico, incidenti, orari di apertura del produttore rifiuti, ecc.)
MAI sono stati seriamente programmati incontri tra gli operatori del settore che operano da anni nel campo e i tecnici incaricati di elaborare il sistema informatico, che pur competenti nella loro materia, sicuramente non conoscono le tante sfaccettature che, un trasporto rifiuti, implica (l’unica riunione predisposta dal Ministero è avvenuta la prima settimana di agosto 2011)
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MAI è stata programmato un periodo transitorio parallelo, al fine di evidenziare e correggere le criticità non risolte
Il SISTRI è un sistema a costi zero per lo Stato: sono gli operatori a pagarlo, gli stessi operatori che si trovano enormemente penalizzati e le cui problematiche nessuno finora ha preso in considerazione
fabio65- Utente Attivo
- Messaggi : 231
Data d'iscrizione : 22.10.10
Località : profondo sud
Re: sistri sistri e ancora sistri.....
Quoto, in sintesi questa è la vicenda sistri.
haik10- Utente Attivo
- Messaggi : 317
Data d'iscrizione : 13.11.10
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