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Classificazione rifiuto - Fogliame imbrattato da vernici

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Messaggio  vbpagliuca Mar Nov 27, 2018 5:53 pm

Buona sera
durante delle attività di verniciatura industriale di una condotta forzata, immersa in una fitta vegetazione, il pulviscolo si è depositato sul fogliame circostante l'area di lavoro. Abbiamo steso teli e reti di contenimento ma il pulviscolo non è facile da contenere in spazi aperti. il risultato è che il fogliame a terra si è colorato di azzurrino e pertanto contaminato da sostanze pericolose (vernici epossidiche industriali) quindi da smaltire come rifiuto speciale pericoloso . Il punto è che non siamo ancora riusciti a trovare una discarica che accetti il rifiuto anche perchè non è semplice attribuire un codice.
Avete qualche suggerimento? ringrazio in anticipo ed in ogni caso.
V.B. Enzo
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Messaggio  Aurora Brancia Gio Nov 29, 2018 1:42 pm

e da quando le resine epossidiche catalizzate delle vernici sarebbero pericolose ? per quale componente residuale al secco lo sarebbero, visto che nelle vernici epossidiche i coloranti/coprenti non hanno quasi mai sostanze metalliche? Perchè presumo che tu non ignori che quello rimasto sulle foglie è il prodotto solido finito, non certo la vernice fluida che avete usato palesemente a spruzzo.

Trovandomi con la tastiera sotto le dita, segnalo che tecnologicamente l'uso di vernici epossidiche su substrato metallico esposto alla luce è una scelta verosimilmente impropria, perchè in genere il film protettivo della resina epossidica come catalizzata dopo l'applicazione  non è UV resistente e si "infragilisce" (spellecchia, in partenopeo applicato). Inoltre, ambientalmente parlando, applicare a spruzzo un prodotto verniciante all'aperto è quanto meno disdicevole.

infine, non c'è un codice CER per "rifiuti generati quando se ne poteva anche fare a meno", o almeno a me non risulta.  

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sto ancora cercando un aforisma che mi identifichi senza confondimenti indesiderati, ma non c'è.
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Classificazione rifiuto - Fogliame imbrattato da vernici Empty chiedevo consiglio pertinenti, non inutili lezioni .......

Messaggio  vbpagliuca Gio Nov 29, 2018 5:04 pm

mi scusi ma trovo la sua saccenza offensiva. ad ogni modo proverò a replicare alle sue  affermazioni, gratuite ed inutili almeno per quello che era lo scopo del mio quesito.

AB. e da quando le resine epossidiche catalizzate delle vernici sarebbero pericolose?
VB. semplicemente da quando, e se, è scritto nella scheda di sicurezza dei prodotti chimici.
AB. .... visto che nelle vernici epossidiche i coloranti/coprenti non hanno quasi mai sostanze metalliche
VB. non mi risulta che solo i metalli sono  definiti pericolosi nelle vernici. quella robetta che tiene insieme i coloranti/coprenti (???), e che rappresentano buona parte del residuo solido, di cui lei parla, non sono di certo un impasto di acqua e farina.
AB. Perchè presumo che tu non ignori che quello rimasto sulle foglie è il prodotto solido finito
VB. Solido finito come quello che ho accumulato nei polmoni dopo trenta anni di verniciatura industriale di cui Lei, credo, non sappia assolutamente nulla. Magari prendo quel fogliame sporco di pittura e ne faccio mangime per pesci rossi con buona pace del "Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata". ad ogni buon modo il residuo secco (il suo "solido finito") sia che si trovi nei contenitori (da cui il rifiuto 15.01.10*) o appiccicato su fogli, plastica carta da luogo ad un rifiuto speciale pericoloso (citazione da SDS sezione 13 "I residui del prodotto sono da considerare rifiuti speciali pericolosi. La pericolosità dei rifiuti che contengono in parte questo prodotto deve essere valutata in base alle disposizioni legislative vigenti.") Le foglie secche, loro malgrado, sono diventate un rifiuto speciale pericoloso ed in ogni caso lo scarto delle pitture sia in forma palabile (forma poco meno che liquida... fangosa) che solida (residuo secco) è classificato CER 08.01.11*.  
AB. Trovandomi con la tastiera sotto le dita, ......... l'uso di vernici epossidiche su substrato metallico esposto alla luce è una scelta verosimilmente impropria.
VB. suppongo lei avrebbe suggerito di smontare 3000 mt di tubo, spento una centrale idroelettrica funzionante a pieno regime, e li avrebbe portati in una bella officina per dargli una mano di vernice di un bel rosso brillante. poteva spendere il suo tempo in maniera più costruttiva piuttosto che tenere le dita sulla tastiera.
AB. Inoltre, ambientalmente parlando, applicare a spruzzo un prodotto verniciante all'aperto è quanto meno disdicevole.
VB. come scarrozzare in macchina per andare a prendere il caffè al bar vicino casa....è l'unica cosa che mi sento di condividere con lei ma esistono circostanze in cui il mio ed il suo parere conta nulla e le cause di forza maggiore prendono il sopravvento.
AB. .....codice CER per "rifiuti generati quando se ne poteva anche fare a meno"
VB. a questa proprio non riesco a trovare risposta
Avrei voluto ringraziarLa per i preziosi consigli invece mi ha fatto perdere solo tempo per una inutile ma doverosa replica.
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Messaggio  isamonfroni Ven Nov 30, 2018 7:03 pm

Proviamo a fare una cosa che farei io, raccogliamo un campione rappresentativo di questo fogliame colorato e cominciamo a vedere se a livello di analisi di laboratorio diventa davvero pericoloso, perchè "a occhio" non è neppure matematicamente certo che lo sia (le sostanze pericolose devono superare determinate percentuali in peso sull'intero rifiuto).

Se risultasse non pericoloso lo si porta ad un impianto di compostaggio con il CER 200203 (specificando di che si tratta - fogliame raccolto dopo pulizia di area di lavoro)

Se invece fosse davvero pericoloso c'è sempre il buon vecchio CER 16.03.05* rifiuti organici contenenti sostanze pericolose. E' un po' tirato per i capelli, ma il capitolo 16 è proprio pensato per tutti quei rifiuti non altrimenti specificati e questi non possono essere specificati proprio perchè in teoria non si dovrebbero produrre. Ed è comunque fuor di dubbio che le foglie siano "organiche".

Dopodichè c'è sempre l'inceneritore.

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Messaggio  Hope Ven Nov 30, 2018 8:37 pm

Quoto Isa, il 160305 è la soluzione migliore, raccogli tutto in bigbags e vai con lo smaltimento; se raccogli il fogliame con criterio il rifiuto avrà un ridotto peso specifico per cui la spesa non sarà proibitiva.
Se mi posso permettere analizza quanto riportato da Aurora, i suoi interventi sono preziosi anche se ti sembrano offensivi
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Classificazione rifiuto - Fogliame imbrattato da vernici Empty ora si...... grazie

Messaggio  vbpagliuca Ven Nov 30, 2018 9:37 pm

pienamente soddisfatto del suggerimento pertinente della sig.ra isa che ringrazio. il 16.03.05* è la soluzione ideale che sfuggiva a me che però non sono un addetto ai lavori.
ringrazio anche hope per la prima parte dell'intervento. per quanto riguarda la seconda parte della replica posso solo dire che devo sicuramente ringraziare isa ed hope per il loro prezioso intervento.
il resto, l'avete dimostrato voi due, inutili manifestazioni di ego.

grazie



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Messaggio  Aurora Brancia Dom Dic 02, 2018 3:40 pm

vbpagliuca ha scritto:
VB. Solido finito come quello che ho accumulato nei polmoni dopo trenta anni di verniciatura industriale di cui Lei, credo, non sappia assolutamente nulla. Magari prendo quel fogliame sporco di pittura e ne faccio mangime per pesci rossi con buona pace del "Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata". ad ogni buon modo il residuo secco (il suo "solido finito") sia che si trovi nei contenitori (da cui il rifiuto 15.01.10*) o appiccicato su fogli, plastica carta da luogo ad un rifiuto speciale pericoloso (citazione da SDS sezione 13 "I residui del prodotto sono da considerare rifiuti speciali pericolosi. La pericolosità dei rifiuti che contengono in parte questo prodotto deve essere valutata in base alle disposizioni legislative vigenti.")

Sono anche io contenta che lei abbia trovato nelle risposte date dai colleghi una esauriente risposta.
Però, non posso esimermi dal chiarire meglio il significato del mio intervento originale.
Mi dispiace che lei possa avere svolto per 30 anni attività di verniciatura industriale senza avere mai utilizzato quelli che oggi di chiamano "DPI" ma che esistono da parecchio, la cui fornitura era già obbligatoria per il Datore di Lavoro e il cui uso era già obbligatoria per i lavoratori con la denominazione di "mezzi personali di protezione" negli art. 4 e 5 del DPR 303/56, successivamente confermati negli art. 4 comma 2.c) e art. 5 comma 2.b del d.lgs. 626/94 e oggi cogenti per d.lgs. 81/08 artt. 18 comma 1.d) e 225 comma 1.c) come obbligo del DdL e art. 20 comma 2.d) come obbligo per il lavoratore.
Le specifico questo perchè svolgo la professione di igienista industriale e ambientale da oltre 30 anni, e guarda caso proprio per questo di verniciature industriali ne so ragionevolmente a sufficienza.
Sempre per la conoscenza almeno di base che ho come igienista industriale, sono avvezza a studiare le SdS da che le stesse sono diventate obbligatorie e "armonizzate" a livello prima europeo e ad oggi mondiale, anche perchè la valutazione del rischio da sostanze pericolose è l'unica che va eseguita PRIMA di iniziare qualsiasi attività produttiva.
La notazione che ho fatto in merito all'uso secondo me improprio di quel tipo di vernice e con quella modalità applicativa non credo sia imputabile a lei ma suppongo dovuto ad una imprecisione nel capitolato di appalto: il d.lgs 152/06 non tratta solo di rifiuti, ma anche di emissioni, e le emissioni "diffuse" di prodotti solventi quali quelli che costituiscono la parte liquida di tutte le vernici sono regolamentate in modo piuttosto stringente, anche per le verniciatura di oggetti vari in metalli o vetro con utilizzo complessivo di prodotti vernicianti pronti all'uso non superiore a 50 kg/giorno. La mia opinione è che il capitolato avrebbe dovuto richiedere esplcitamente l'applicazione puntuale, a pennello o a rullo, proprio per evitare che accadesse ciò che è invece è accaduto. Dunque, come dovrebbe adesso esserle meglio evidente, non mi sarebbe mai venuto in mente di smontare e rimontare non dico 3000 mentri ma neppure 1 solo metro di condotta; questo perchè pur non essendo io ingegnere non solo ho ben chiara l'idea dei costi ma soprattutto ho ben chiaro che una qualsiasi conduttura specialmente se in pressione ha necessità di giunzioni particolari, pena il suo collasso, e quindi ogni alterazione strutturale deve essere molto attentamente valutata, e scartata a priori se non per eccezionali interventi di manutenzione straordinaria, che non mi pare quella di fattispecie..

Al proposito specifico della tipologia di vernice, ossia a base di resine epossidiche, mi risulta altresì che una corretta applicazione su materiali metallici ne richiede il preventivo trattamento abrasivo superficiale, anche nel caso di prodotti vernicianti bicomponenti ovvero in alternativa la preparazione delle superfici stesse con  apposito aggrappante (primer). Tuttavia, la dicitura da lei riportata "Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata" che presumo abbia letto sulla SdS, se è come immagino l'unica è ragionevolmente riferita proprio alla parte solvente, in quanto tipica proprio dei solventi idrocarburici tipici delle vernici, che è quella che evapora nonchè, per le vernici bicomponenti, parzialmente catalizza e dunque a solvente esaurito forma la pellicola che appunto poi può "sfogliare" con l'azione della luce o meglio della sua componente UV (ultravioletta).

Riportandomi poi alla risposta fornita da isamonfroni sulla classificabilità di questo rifiuto, sottolineo che la stessa ha specificato:

isamonfroni ha scritto:raccogliamo un campione rappresentativo di questo fogliame colorato e cominciamo a vedere se a livello di analisi di laboratorio diventa davvero pericoloso, perchè "a occhio" non è neppure matematicamente certo che lo sia (le sostanze pericolose devono superare determinate percentuali in peso sull'intero rifiuto).

Così come le puntualizzo che la risposta di hope

Hope ha scritto:Quoto Isa, il 160305 è la soluzione migliore, raccogli tutto in bigbags e vai con lo smaltimento; se raccogli il fogliame con criterio il rifiuto avrà un ridotto peso specifico per cui la spesa non sarà proibitiva.
è corretta qualora lei non intenda affrontare il costo dell'analisi sul rifiuto.
In questo caso, infatti, per l'attuale regolamentazione nazionale e sovranazionale sullo smaltimento di rifiuti nel caso di codici c.d. a specchio (il 16 03 05* è specchio di 16 03 06) in assenza di notizie sul contaminante è opportuno scegliere quello con caratteristiche di pericolosità, e ciò in base al principio di cautela.

Personalmente, non ho idea di quanto possa essere estesa l'area da defogliare, ma trattandosi di una lunghezza di 3 km ritengo possa ben valere la pena di spendere i soldini per le analisi.

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Messaggio  vbpagliuca Dom Dic 02, 2018 3:55 pm

Grazie per avermi dedicato il suo tempo
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