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Messaggio  bulvio Gio Giu 30, 2016 6:06 pm

Buonasera a tutti.
Innanzi tutto mi presento. Mi chiamo Fulvio e sono il titolare (e rspp e tutto il resto) di una azienda che stampa in serigrafia ed esegue lavorazioni di cartotecnica.
Essenzialmente, la nostra attività è equiparabile alle litografie, benchè si utilizzino prodotti talvolta (ma non sempre) più pericolosi (soprattutto molto più variegati, potendo stampare su qualsiasi supporto...).

Veniamo alla questione.
Avendo installato da poco un impianto di aspirazione fumi con filtro a carboni attivi (in pellet), per via della presenza e l'ulitizzo di solventi e inchiostri a base solvente, nasce l'esigenza di smaltire, quando sarà ora, i carboni esausti.
Ho provato ad interpellare 4 ditte che si occupano sia della fornitura che dello smaltimento dei carboni, tra cui la ditta che abitualmente ritira e smaltisce gli altri rifiuti della nostra attività. Ho ricevuto 4 versioni diverse circa l'attribuzione del CER.
Ora, è chiaro che in questa giungla necessariamente farò fare un'analisi, chiedendo che mi indichino un CER verosimile, ma, in ogni caso, la riflessione nasce spontanea:
Se mi baso sulle indicazioni di legge sull'attribuzione del CER, dovrei partire dal fatto che la mia attività rientra in quelle della sezione 08. Ma in quella sezione di carboni non si parla. Dal momento che nessun'altra categoria 1-12; 17-20 fa al caso mio, passo ad analizzare 13, 14 e 15. E qui, effettivamente, c'è il 15.02 (assorbenti e filtranti). Essendo pericoloso (filtra solventi), direi 15.02.02.
Uno degli interpellati mi dice che lui non li prenderebbe con quel codice. Gli assegnerebbe lo 07.03.10, e tutti i suoi clienti da cui ritira carboni hanno quel codice. PFFU di pigmenti e coloranti organici. Resto perplesso ma lo lascio parlare.
Un'altro mi dice che loro ritirano ovunque con 06.13.02. E anche qui mi viene da sorridere. Per uno la mia attività rientra nei processi organici, per l'altro in quelli inorganici. Poi, lo stesso, mi dice che potrebbe anche essere il 19.01.10. E' chiaro, oltre a stampare ogni tanto faccio trattamento di rifiuti e potabilizzo acqua...
Al quarto ho dato il il 15.02.02, fornendo le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati. Non ha battuto ciglio e mi ha fatto il prezzo, classificandomi il rifiuto come HP3, HP4, HP5 e HP14. La morte nera, insomma...
Il quinto (che sarebbe il nostro consulente 81 e 152) mi ha detto che prima di tutto è meglio fare un'analisi e capire meglio di cosa si tratta (e forse è stato il migliore...).
Voi che dite?
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Messaggio  lucamarangon Gio Giu 30, 2016 6:42 pm

Dal mio punto di vista 15 02 02 / 03.
Non vedo altri codici usabili. Sulle classi di pericolosità non mi pronuncio. Ricordo solo che la logica vorrebbe prima l'assegnazione del codice e dopo le analisi che al massimo possono redimere l'assegnazione di un codice specchio.
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Messaggio  bulvio Gio Giu 30, 2016 6:50 pm

E confermi ciò che penso.
Però... io posso assegnare "provvisoriamente" un codice (anche pericoloso) senza conoscere gli HP del rifiuto? Ovvero, è lecita la registrazione, nel registro rifiuti, di un'annotazione a lato del carico che indica la provvisorietà del codice in attesa di analisi?
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Messaggio  Hope Gio Giu 30, 2016 9:50 pm

Il principio è che il codice lo assegna il produttore cioè tu, che meglio di chiunque conosce il ciclo produttivo. Concordo con il 150202 (è un assorbente contaminato da solvente). Per le caratteristiche di pericolo attenderei le analisi
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Messaggio  homer Ven Lug 01, 2016 8:43 am

esatto, il codice lo rassegna il produttore, e se il carbone attivo esausto lo produce la ditta di manutenzione, il problema passa a loro, tu avrai degli oneri di controllo ai sensi della nuova definizione di produttore.
Se invece lo svuoti tu allora considera quali solventi utilizzi ed i codici di indicazione di pericolo di questi, l'analisi dovrebbe misurare le concentrazioni residue di questi solventi nei carboni e da qui è semplice classificare, unico punto importante (secondo me) è verificare se va considerato come solido infiammabile (HP3 come rifiuti, classe 4.2 ADR), il test è descritto nel manuale dei criteri ONU, ma un laboratorio serio lo sa, quelli che in proposito scrivono "punto di infiammabilità" sbagliano. Utile, a mio avviso, sarebbe anche capire la percentuale di acqua che, se sopra certi valori, può da sola escludere HP3. Il laboratorio si dovrebbe anche occupare del campionamento rappresentativo, e dovrà cercare SOLO le sostanze "pertinenti". La scheda tecnica del carbone con la descrizione delle sue "capacità" dovrebbe già fornire il carico massimo di solventi potenzialmente "fissati" e quindi si potrebbe anche fare un bel ragionamento conservativo a tavolino. Ok per 1502..
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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 9:13 am

Sull'analisi per stabilire le classi di pericolosità non si discute. Assegnare le HP solo dalle SDS dei prodotti secondo me è un suicidio (vedasi il fatto che uno smaltitore mi ha dato "a vista" HP3, HP4, HP5 e HP14. Forse analizzando la pericolosità si riduce...)
La questione è proprio sui codici CER. Possibile che tutti quelli sentiti (che forniscono e smaltiscono) mi abbiamo dato codici diversi e del tutto fuori campo? Ok che il rifiuto deve in qualche modo essere smaltito, ma assegnare codici a caso per poterli ritirare mi sembra anche piuttosto rischioso per tutti. Tanto più che qui abbiamo l'ARPA che ci tiene un po' sotto controllo giustamente...
Il sospetto, è che nell'assegnare, o meglio nel consigliare un CER, vengano prese in considerazione soltanto le ultime due cifre. E' chiaro, in quel modo il carbone me lo ritrovo in 3 codici diversi, e posso scegliere per convenienza e opportunità quale adottare. Naturalmente "carbone" non compare nel 15, e quindi viene escluso a priori. Con buona pace del piccolo artigiano che pensa a lavorare fidandosi dei fornitori (fino a che non gli arriva un controllo...)
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Messaggio  JohnGalt Ven Lug 01, 2016 9:53 am

Ahimé, sull'assegnazione del codice CER anche la mia esperienza conferma che talvolta (non spesso, per fortuna) alcuni smaltitori suggeriscono codici un po' a casaccio sulla base del prevalente criterio "così te lo posso ritirare". Che, ovviamente, non ha alcuna validità di fronte all'organo di controllo - anzi, semmai, si può ritenere una aggravante.
Devo dire che di solito è un tentativo non troppo convinto, nel momento in cui gli si fa presente che il CER proposto non sembra rispondente recedono quasi subito... certo nei casi in cui il produttore dei rifiuti non ha molta conoscenza ed esperienza dell'argomento ci vanno a nozze!

Sulla pericolosità, anche a me è capitato di assegnare il codice corrispondente ai pericolosi in assenza di analisi.
Dirò di più, in alcuni casi in cui la produzione di rifiuto era "spot" e il quantitativo esiguo abbiamo attribuito il codice dei pericolosi come approccio prudenziale, senza effettuare alcuna analisi in quanto il risparmio derivante dal poter gestire il rifiuto come non pericoloso non avrebbe nemmeno lontanamente compensato il costo dell'analisi. Penso che il ragionamento sia corretto, il punto è che nessuno può criticarmi per aver gestito un rifiuto con più cautele di quanto non fosse necessario!
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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 10:05 am

Sì, anche io ho questo approccio. Ad esempio gestiamo come pericolosi tutti gli imballi (latte vuote che contenevano prodotti o inchiostri) indipendentemente da ciò che contenevano. Molti prodotti sono non pericolosi, ma dividere gli imballi significherebbe analizzare i NP in quanto codici a specchio, gestendoli separatamente, con tutto ciò che ne consegue. Ci conviene di gran lunga, visti anche i volumi esigui, smaltire tutto come pericoloso (e tra l'altro, sugli imballi con asterisco l'elenco non divide tra plastica e metallo, quindi anche più comodo...).

Per il discorso che gli smaltitori non siano troppo convinti dei codici che propongono, ti dirò che non è mica vero. Quelli che ho sentito io, ai miei rilievi circa il CER 15 hanno risposto che per loro era assolutamente impossibile, e che non avrebbero MAI ritirato il carbone con quel codice. Convinti eccome direi...
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Messaggio  JohnGalt Ven Lug 01, 2016 10:22 am

bulvio ha scritto:Per il discorso che gli smaltitori non siano troppo convinti dei codici che propongono, ti dirò che non è mica vero. Quelli che ho sentito io, ai miei rilievi circa il CER 15 hanno risposto che per loro era assolutamente impossibile, e che non avrebbero MAI ritirato il carbone con quel codice. Convinti eccome direi...

Convinti che non te lo ritirano, ci mancherebbe! Anche perché non sono autorizzati, se ho bene inteso...
Però non insistono troppo sul fatto di attribuire un codice "fantasioso", per la mia esperienza almeno, nel momento in cui capiscono che il loro interlocutore ha chiaro il concetto che la responsabilità dell'attribuzione del corretto codice CER è in capo al produttore del rifiuto.
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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 10:35 am

JohnGalt ha scritto:
bulvio ha scritto:Per il discorso che gli smaltitori non siano troppo convinti dei codici che propongono, ti dirò che non è mica vero. Quelli che ho sentito io, ai miei rilievi circa il CER 15 hanno risposto che per loro era assolutamente impossibile, e che non avrebbero MAI ritirato il carbone con quel codice. Convinti eccome direi...

Convinti che non te lo ritirano, ci mancherebbe! Anche perché non sono autorizzati, se ho bene inteso...
Però non insistono troppo sul fatto di attribuire un codice "fantasioso", per la mia esperienza almeno, nel momento in cui capiscono che il loro interlocutore ha chiaro il concetto che la responsabilità dell'attribuzione del corretto codice CER è in capo al produttore del rifiuto.

Sicuramente, anche se, uno di questi dopo aver capito che qualcosa ne sapevo, ha concluso dicendomi che se intendevo assegnare il 15.02.02 potevo rivolgermi ad altri (sottinteso: a mio rischio e pericolo, secondo lui; mentre per me, a NOSTRO rischio e pericolo col codice farlocco 07.03.10...).

Resta da capire, e qui mi rivolgo a voi più esperti, se è lecito assegnare un CER senza avere la caratterizzazione di pericolosità. Insomma, "in attesa di analisi". Più che altro perchè registrando il carico occorre indicare anche gli HP che ancora non ho...
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Messaggio  cirillo Ven Lug 01, 2016 11:08 am

bulvio ha scritto:...Il quinto (che sarebbe il nostro consulente 81 e 152) mi ha detto che prima di tutto è meglio fare un'analisi e capire meglio di cosa si tratta (e forse è stato il migliore...).
Voi che dite?
premettiamo che se uno è davvero un "consulente", PRIMA attribuisce il CER, e solo POI, (e solo se serve) procede con una analisi.
L'analisi NON serve per attribuire CER, per attribuire il cer si devono seguire le procedure di cui alla premessa all'allegato "D".

bulvio ha scritto:
JohnGalt ha scritto:
bulvio ha scritto:Per il discorso che gli smaltitori non siano troppo convinti dei codici che propongono, ti dirò che non è mica vero. Quelli che ho sentito io, ai miei rilievi circa il CER 15 hanno risposto che per loro era assolutamente impossibile, e che non avrebbero MAI ritirato il carbone con quel codice. Convinti eccome direi...

Convinti che non te lo ritirano, ci mancherebbe! Anche perché non sono autorizzati, se ho bene inteso...
Però non insistono troppo sul fatto di attribuire un codice "fantasioso", per la mia esperienza almeno, nel momento in cui capiscono che il loro interlocutore ha chiaro il concetto che la responsabilità dell'attribuzione del corretto codice CER è in capo al produttore del rifiuto.

Sicuramente, anche se, uno di questi dopo aver capito che qualcosa ne sapevo, ha concluso dicendomi che se intendevo assegnare il 15.02.02 potevo rivolgermi ad altri (sottinteso: a mio rischio e pericolo, secondo lui; mentre per me, a NOSTRO rischio e pericolo col codice farlocco 07.03.10...).

Resta da capire, e qui mi rivolgo a voi più esperti, se è lecito assegnare un CER senza avere la caratterizzazione di pericolosità. Insomma, "in attesa di analisi". Più che altro perchè registrando il carico occorre indicare anche gli HP che ancora non ho...
Ora, facciamo una premessa;
L'elenco CER non può prevedere tutte le "lavorazioni", non basterebbero 20 capitoli...
La sua attività è di stampa serirgafica e, i filtri a carboni che utilizza, trattengono i solventi (solventi... parliamo di chimica organica non inorganica)
Ora, partiamo da un presupposto:
1) lei certamente utilizza vernici e inchiostri per stampa per i quali, i rifiuti prodotti rientrano nel capitolo 08 (rifiuti della PFFU di ........ e inchiostri per stampa) ma i rifiuti di questo capitolo, sottogruppo 03 (08.03.XX) sono quelli, appunto relativi all'USO (nel suo caso) degli inchiostri e, gli inchiostri generano scarti, acque di lavaggio dei rulli, fanghi... (quindi CER 08.03.XX a seconda del caso)

2) gli inchiostri, le vernici utilizzati, liberano solventi* (chimica organica), questi solventi sono captati e convogliati, per mezzo di aspirazione, ad un sistema di abbattimento che, nel suo caso è a carboni attivi.
"Questo processo però è fatto, pari pari, in cabina di verniciatira, da falegnamerie, carrozzerie, metalmeccniche. ecc... mica potevano fare un capitolo CER per ogni attività, come detto sopra.
Quindi, la "FONTE" che origina il rifiuto è il "lavoro" che compie il carbone attivo nel trattenere i solventi (chimica organica, di cui sopra).

Il CER corretto, pertanto è:
capitolo 07 RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI
gruppo 03 rifiuti  della  produzione,  formulazione, fornitura  ed  uso  di  coloranti  e  pigmenti
organici
voce 10* altri residui di filtrazione e assorbenti esauriti.

Il CER corretto, pertanto, nel suo caso è 07.03.10* che non è "farlocco" come da qualcuno detto sopra.
Ecco, a questo punto (e solo a questo punto) se il consulente non è in grado attribuire le classi di pericolo con le schede dei carboni e le schede degli inchiostri utilizzati allora si, si può procedere con una analisi.

*pure le vernici cosiddette all'acqua, anche se in percentuali inferiori, tranquillo...


Ultima modifica di cirillo il Ven Lug 01, 2016 8:17 pm - modificato 2 volte.

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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 11:18 am

Secondo me è del tutto opinabile la cosa. lo 070313 parla di PFFU di coloranti e pigmenti organici.
I miei inchiostri non contengono nè coloranti nè pigmenti (già, è così...). Come la mettiamo?
Il "farlocco" l'ho scritto io, desumendolo da fatto che qui tutti mi dicono 15.02.02, e solo uno dei fornitori sentiti mi ha "proposto" lo 070313.
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Messaggio  cirillo Ven Lug 01, 2016 12:01 pm

07.03.10, non 13.
Il produttore è lei, ho dato il mio parere, la responsabilità di attribuire il CER è i capo al produttore, decida come ritiene corretto.

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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 12:45 pm

cirillo ha scritto:07.03.10, non 13.
Il produttore è lei, ho dato il mio parere, la responsabilità di attribuire il CER è i  capo al produttore, decida come ritiene corretto.
Sì, 070310, ho sbagliato a scrivere.

Il forum serve a scambiare opinioni, è ovvio che sono io a dover prendere le mie decisioni. Ma la discussione aiuta a farsi un'idea.
Grazie
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Messaggio  isamonfroni Ven Lug 01, 2016 1:18 pm

Straquoto Cirillo che ha dato una lezione di classificazione dei rifiuti che andrebbe stampata, incorniciata e appesa in tutti i posti dove si producono rifiuti Very Happy


Sinceramente solo per mia ignoranza, quali sono gli inchiostri che non contengono nè coloranti nè pigmenti, faccio fatica a immaginarli, ma oggettivamente non mi occupo spesso di inchiostri?

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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 2:20 pm

isamonfroni ha scritto:
Sinceramente solo per mia ignoranza, quali sono gli inchiostri che non contengono nè coloranti nè pigmenti, faccio fatica a immaginarli, ma oggettivamente non mi occupo spesso di inchiostri?

Tutti quelli trasparenti, le vernici lucide o opache, e cose analoghe. Lo stesso solvente di lavaggio, che fa parte dei prodotti la cui parte volatile finisce nei carboni, è priva di coloranti o pigmenti (ha l'aspetto dell'acqua, per capirci...).
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Messaggio  homer Ven Lug 01, 2016 2:26 pm

giusta la puntualizzazione sulla differenza tra inchiostri e vernici, così come sarebbe interessante capire perché le vernici all'acqua emettono solventi.
Inoltre ritengo che, in molti casi, non si può attribuire un codice e solo dopo fare l'analisi di classificazione (ad esempio se si ritiene di usare 1502.., per 070310 invece serve l'analisi solo per capire quali HP attribuire)
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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 3:18 pm

Secondo me in entrambi i casi (15... o 07...) serve l'analisi per stabilire gli HP. Se usare il 15 o lo 07 dipende dalla lavorazione. Credo.

Gli inchiostri all'acqua (parlo di inchiostri, di vernici non me ne intendo molto) possono in qualche caso contenere una minima percentuale di solventi organici. Normalmente è tale da rendere comunque il prodotto classificato come non pericoloso.
Di fatto, SDS alla mano, la provincia ci ha dato l'autorizzazione per l'installazione di un secondo camino senza filtri utilizzabile solo per le lavorazioni a base acqua.

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Messaggio  cirillo Ven Lug 01, 2016 4:53 pm

homer ha scritto:giusta la puntualizzazione sulla differenza tra inchiostri e vernici, così come sarebbe interessante capire perché le vernici all'acqua emettono solventi.
Inoltre ritengo che, in molti casi, non si può attribuire un codice e solo dopo fare l'analisi di classificazione (ad esempio se si ritiene di usare 1502.., per 070310 invece serve l'analisi solo per capire quali HP attribuire)
per capire perché (anche) le vernici ad acqua emettono solventi basta leggere le schede a 16 punti.
Per esempio le vernici ad acqua utilizzate in carrozzeria non scendono mai sotto il 15/20% di  contenuto di solventi (a oggi non ne esistono in commercio) contro il 60/70% di quelle a base solvente.
Per quanto attiene la necessità di analisi SOLO DOPO l'attribuzione del CER,  evidenzio che stavo parlando di un caso specifico di CER PERICOLOSO ASSOLUTO e non di CER a specchio nel qual caso PUÒ essere utile l'analisi preventiva (ma mica sempre e mica obbligatoria...)

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Messaggio  homer Ven Lug 01, 2016 5:06 pm

grazie per la precisazione, per quel che capisco della lingua italiana in non chiamerei "vernice all'acqua" una vernice con 15%/20% di solventi, preferirei "a basso contenuto di solventi". Concordo col resto
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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 5:08 pm

Normalmente il termine "all'acqua" si riferisce non tanto alla sua composizione (importante, certo), ma alla miscibilità. Una vernice all'acqua si diluisce con acqua, una a solvente con solventi.
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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 5:11 pm

Ma secondo voi, è un'idea fuori dal mondo provare ad interpellare direttamente l'Arpa chiedendo un consiglio circa l'assegnazione del CER, avendo questo dubbio tra 07.03.10 e 15.02.02?
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Messaggio  matteorossi Ven Lug 01, 2016 5:28 pm

bulvio ha scritto:Ma secondo voi, è un'idea fuori dal mondo provare ad interpellare direttamente l'Arpa chiedendo un consiglio circa l'assegnazione del CER, avendo questo dubbio tra 07.03.10 e 15.02.02?

Diciamo che dipende dalla Regione nella quale ti trovi Laughing

Esiste un documento che puoi trovare online dell'ARPA Emilia Romagna dal titolo "IMPATTO AMBIENTALE DERIVANTE DAL COMPARTO DELLE VERNICIATURE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA": qui si parla dei possibili CER derivanti da operazioni di verniciatura, ivi compresi i flitri a carbone delle cabine di verniciatura: la famiglia suggerita è la 07.
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Messaggio  cirillo Ven Lug 01, 2016 5:40 pm

bulvio ha scritto:Ma secondo voi, è un'idea fuori dal mondo provare ad interpellare direttamente l'Arpa chiedendo un consiglio circa l'assegnazione del CER, avendo questo dubbio tra 07.03.10 e 15.02.02?
SI

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Messaggio  bulvio Ven Lug 01, 2016 6:25 pm

matteorossi ha scritto:
bulvio ha scritto:Ma secondo voi, è un'idea fuori dal mondo provare ad interpellare direttamente l'Arpa chiedendo un consiglio circa l'assegnazione del CER, avendo questo dubbio tra 07.03.10 e 15.02.02?

Diciamo che dipende dalla Regione nella quale ti trovi Laughing

Esiste un documento che puoi trovare online dell'ARPA Emilia Romagna dal titolo "IMPATTO AMBIENTALE DERIVANTE DAL COMPARTO DELLE VERNICIATURE NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA": qui si parla dei possibili CER derivanti da operazioni di verniciatura, ivi compresi i flitri a carbone delle cabine di verniciatura: la famiglia suggerita è la 07.

Eh, ma non so quanto il nostro lavoro sia equiparabile alla verniciatura, benchè il carbone faccia esattamente lo stesso lavoro. Qui ci sarebbe da intendersi sul concetto di ciclo produttivo, perchè la stampa e la verniciatura sono cose diverse...
A cosa dare priorità? Se guardo il mio lavoro dal punto di vista del codice Ateco, la categoria 07 ci azzecca poco. Tutti gli altri miei rifiuti di fatto sono tra lo 08 e il 15, e quindi l'unico codice appropriato è il 150202...
Oppure bisogna guardare al "lavoro" svolto dai carboni, cioè un processo di chimica organica, ed in questo caso ci azzecca lo 070710 (PFFU di prodotti chimici non specificati altrimenti)?
Potrebbe anche capitare che vanno bene entrambi, e allora a quel punto guardo cosa può fare lo smaltitore... boh...
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