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Circolare Albo 29 maggio 2015 - rifiuti speciali assimilati destinati ai centri raccolta comunali
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Circolare Albo 29 maggio 2015 - rifiuti speciali assimilati destinati ai centri raccolta comunali
Circolare Albo 29 maggio 2015 - chiarimenti sulla necessità di iscrizione alla cat. 2.bis (ex c.p.) per impresa che "trasporta" i propri rifiuti speciali assimilati ai rifiuti urbani ai centri raccolta comunali, individuando l'obbligo di iscrizione. Problemi operativi (forse solo per realtà "minori/ periferiche"):
1) La sezione regionale dell'Albo non iscrive (giustamente, secondo me) in cat. 2-bis alcune tipologie di rifiuti speciali assimilati agli urbani, in quanto non attività accessoria o rifiuti non connessi con l'attività principale dell'azienda (es: RAEE); nel caso appunto di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche prodotti in modo occasionale e saltuario (quando si fulminano le lampadine) direi quindi che l'unica soluzione è conferirli in partite di meno di 30 kg, parcheggiare fuori dal centro e portarli dentro a piedi … e se qualcuno ferma per strada il veicolo con meno di 30 kg di RAEE vorrei vedere se ipotizza un trasporto abusivo… (se prende una strada periferica in direzione opposta al CCR allora sì se fossi UPG sequestrerei il mezzo);
2) Il ritiro degli imballaggi nelle utenze non domestiche da parte dell'operatore del servizio pubblico avviene spesso con cadenza non ottimale, soprattutto per utenze isolate (es: agriturismi): prima un utente "proattivo" caricava i cartoni e le bottiglie in auto e li portava al CCR, ora che si dovrebbe fare, chiedergli l'iscrizione cat.2-bis e il FIR se supera i 30 kg e se lo effettua "in modo saltuario e occasionale" (l'hanno pure definito, per il trasporto rifiuti: un massimo di quattro trasporti l'anno e, comunque, entro i 100 Kg l'anno)?! Se il gestore del CCR coincide con quello che ritira con poca frequenza si potrebbero chiudere entrambi gli occhi (ringraziando pure l'utenza che fa risparmiare al servizio), ma per la tariffazione bisognerebbe comunque mantenerne traccia, altrimenti poi si rischia di scivolare su questioni più serie, ma se si tiene traccia il responsabile del CCR dice che dovrebbe verificare l'iscrizione, la saltuarietà, il peso … anche qua, si rischia il risultato peggiore, ovvero che l'utenza ammassi rifiuti in attesa del ritiro, e poi si scocci e li conferisca nel residuale/ indifferenziato …e lo stesso problema (per assurdo...o per art.193) si potrebbe presentare per l'utente domestico!
Chiedo a voi suggerimenti o vs. punti di vista, ma soprattutto di scrivere alla sezionale nazionale dell'Albo (sto cercando di convincere i miei capi e ns. clienti) per vedere se possono ragionare di nuovo su tale aspetto (capisco le 50 €/anno…), e se non era meglio dire che non si tratta di “trasporto” ma semplice raggruppamento di rifiuti all’interno dell’”unità locale” costituita dal territorio comunale (chiedendo magari una revisione del comma 9 dell’art. 193 del D.Lgs. 152/06).
Buone feste (e occhio ai pacchetti regalo, se siete vicini alla soglia di 100 kg/anno…)
1) La sezione regionale dell'Albo non iscrive (giustamente, secondo me) in cat. 2-bis alcune tipologie di rifiuti speciali assimilati agli urbani, in quanto non attività accessoria o rifiuti non connessi con l'attività principale dell'azienda (es: RAEE); nel caso appunto di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche prodotti in modo occasionale e saltuario (quando si fulminano le lampadine) direi quindi che l'unica soluzione è conferirli in partite di meno di 30 kg, parcheggiare fuori dal centro e portarli dentro a piedi … e se qualcuno ferma per strada il veicolo con meno di 30 kg di RAEE vorrei vedere se ipotizza un trasporto abusivo… (se prende una strada periferica in direzione opposta al CCR allora sì se fossi UPG sequestrerei il mezzo);
2) Il ritiro degli imballaggi nelle utenze non domestiche da parte dell'operatore del servizio pubblico avviene spesso con cadenza non ottimale, soprattutto per utenze isolate (es: agriturismi): prima un utente "proattivo" caricava i cartoni e le bottiglie in auto e li portava al CCR, ora che si dovrebbe fare, chiedergli l'iscrizione cat.2-bis e il FIR se supera i 30 kg e se lo effettua "in modo saltuario e occasionale" (l'hanno pure definito, per il trasporto rifiuti: un massimo di quattro trasporti l'anno e, comunque, entro i 100 Kg l'anno)?! Se il gestore del CCR coincide con quello che ritira con poca frequenza si potrebbero chiudere entrambi gli occhi (ringraziando pure l'utenza che fa risparmiare al servizio), ma per la tariffazione bisognerebbe comunque mantenerne traccia, altrimenti poi si rischia di scivolare su questioni più serie, ma se si tiene traccia il responsabile del CCR dice che dovrebbe verificare l'iscrizione, la saltuarietà, il peso … anche qua, si rischia il risultato peggiore, ovvero che l'utenza ammassi rifiuti in attesa del ritiro, e poi si scocci e li conferisca nel residuale/ indifferenziato …e lo stesso problema (per assurdo...o per art.193) si potrebbe presentare per l'utente domestico!
Chiedo a voi suggerimenti o vs. punti di vista, ma soprattutto di scrivere alla sezionale nazionale dell'Albo (sto cercando di convincere i miei capi e ns. clienti) per vedere se possono ragionare di nuovo su tale aspetto (capisco le 50 €/anno…), e se non era meglio dire che non si tratta di “trasporto” ma semplice raggruppamento di rifiuti all’interno dell’”unità locale” costituita dal territorio comunale (chiedendo magari una revisione del comma 9 dell’art. 193 del D.Lgs. 152/06).
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lucasti- Membro della community
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